Sono evasi nella notte senza lasciare traccia due detenuti del carcere di massima sicurezza di Parma. Da sabato mattina dall’istituto penitenziario di via Burla mancano all’appello due albanesi di 29 e 35 anni, “due pezzi grossi della criminalità normale, non detenuti nella sezione 41 bis” spiegano dalla Questura, spariti nella notte di venerdì in un lasso di tempo compreso tra le 3 e le 9 del mattino. A quegli orari risalgono infatti le ultime ispezioni in cella degli agenti di polizia penitenziaria.
Le ricerche sono scattate dopo l’ultimo appello, impegnate tutte le forze dell’ordine che stanno setacciando il territorio. Da via Burle bocche cucite sul grave episodio, di cui non sono ancora chiare le circostanze. Ancora da chiarire infatti come i due detenuti siano riusciti a scappare evitando i controlli delle guardie carcerarie, che si sono accorte della loro fuga solo dopo molte ore dall’accaduto.
I due fuggitivi sono Valentin Frrokaj e Taulant Toma, di 29 e 35 anni. Uno dei due stava scontando la pena dell’ergastolo. Secondo le prime ricostruzioni i due, dopo aver segato le sbarre della cella, si sarebbero calati dalle finestre servendosi delle lenzuola. Ad aspettarli forse un complice in auto, che li ha aiutati ad allontanarsi dalla zona, ma le indagini per ricostruire la dinamica dei fatti sono ancora in corso.
In una nota il Sappe, il sindacato di polizia penitenziaria, afferma che “sicuramente la scarsa attenzione che negli ultimi tempi si pone alla sicurezza delle carceri determina episodi di questo tipo”. “Il personale di polizia penitenziaria continua ad essere ridotto – lamenta – Al momento mancano 7500 unità a livello nazionale (650 solo in Emilia Romagna), nei prossimi due anni ne perderemo altre 2000 a causa dei tagli alla spesa pubblica, considerato che potremo assumere solo il 35% circa di coloro che andranno in pensione, l’eccessivo sovraffollamento e la tendenza ad allentare le maglie della sicurezza fanno in modo che il carcere diventi sempre meno sicuro”.
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