Il mondo FQ

Fiat, Monti a Melfi con Marchionne. Cgil e Fiom: “E’ inizio di campagna elettorale”

In occasione della presentazione del nuovo piano di sviluppo dello stabilimento lucano, il presidente del Consiglio accompagnerà l'amministratore delegato del Lingotto. I sindacati vedono l'apertura ufficiale della strategia pre voto del premier e rivendicano l'azione svolta
Monti, Marchione ed Elkann
Commenti

Alla presentazione del nuovo piano di sviluppo dello stabilimento Fiat di Melfi (in programma domani) ci sarà un ospite illustre: Mario Monti. L’annunciata presenza del premier, però, ha aperto il campo a tutta una serie di interpretazioni e di polemiche. Molti, infatti, vedono nella scelta del Professore l’inizio ufficiale della sua campagna elettorale. Il primo a pensarlo è stato il segretario nazionale della Fiom. “Vediamo se, da candidato a premier, Monti riesce ad ottenere di più dalla Fiat di quanto ha ottenuto da presidente del Consiglio” ha detto Giorgio Airaudo, secondo cui la decisione di Monti rimane “una scelta discutibile”. A prescindere dalle opinioni, tuttavia, per il sindacalista “non si può che registrare che la campagna elettorale di Monti inizia da Melfi. In campo si vedono già le tre M: Monti, Montezemolo, Marchionne”. Anche per questo motivo, domani la Fiom sarà ai cancelli dello stabilimento con il segretario generale Maurizio Landini e Airaudo, in contemporanea con la presentazione del piano di investimenti per la fabbrica lucana da parte di Sergio Marchionne e John Elkann.

Non più tenera la presa di posizione del segretario della Cgil Susanna Camusso, che parla apertamente di mossa in vista delle elezioni. “La preparazione che è in corso in queste ore per la giornata di domani, in cui a Melfi ci sarà un grande affollamento con l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne e con il presidente del Consiglio, la trovo proprio uno spot elettorale e non una scelta di politica industriale”. Parole nette, a cui seguono frasi ancor più dure. “Io non credo che si possa fare un accordo sulla politica italiana con una campagna elettorale” ha aggiunto Camusso, che poi ha spostato il campo dalla polemica a questioni non politiche, rivendicato il ruolo del sindacato. “Se domani a Melfi ci sarà tutto quell’affollamento, anche con una conferenza stampa per annunciare, e speriamo che siano annunci positivi, nuovi modelli produttivi, questo lo si deve al fatto che c’è una organizzazione sindacale che in questi tre anni ha invocato giorno per giorno la rivendicazione del nuovo piano industriale e che non si è rassegnata a pensare che le politiche della Fiat fossero quelle giuste” ha sottolineato il segretario della Cgil. “E bisogna pensare anche che durante la crisi – ha proseguito – è necessario investire senza aspettarne la fine. In tanti invece hanno applaudito in più occasioni l’amministratore delegato della Fiat, invece di provare a chiedere conto alla Fiat del rapporto tra la presenza in questo Paese e le necessità di investimento che ci vogliono. Se noi – ha concluso Camusso – non avessimo tenuto la barra dritta, tanti avrebbero detto ‘in fondo aveva ragione la Fiat a lasciare il Paese’, mentre oggi l’azienda deve dire che cosa continuerà a produrre in questo Paese e come continuare a difendere l’occupazione”.

La Cgil, inoltre, presenterà dieci domande ai vertici della Fiat in un volantino che verrà distribuito ai lavoratori davanti ai cancelli della fabbrica, che la Cgil pone ‘indirettamentè ai numeri uno del Lingotto. Nel volantino, che porta la firma della Cgil Basilicata, di quella di Potenza e della Fiom lucana, dopo una introduzione che ribadisce l’interesse della Cgil “alla difesa e al rilancio degli stabilimenti Fiat”, si richiede da subito impegni certi e di natura strategica per il sito, a partire da proposte specifiche lanciate dal sindacato. Il tutto alla ricerca di una specifica rassicurazione: “Siete disponibili a garantire che la nuova Punto continuerà ad essere prodotta esclusivamente nello stabilimento lucano?”. Oltre le domande di natura prettamente industriale la Cgil chiede a Marchionne ed Elkann quanto sia moderna “una concezione delle relazioni industriali dove si riconosce come interlocutore solo e sempre chi si dice d’accordo” con l’azienda.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione