Matrimonio di You Ya-ting e Huang Mei-yu. Taiwan 2012
Foto: Pichi Chuang/Contrasto/Reuters
Matrimonio di You Ya-ting e Huang Mei-yu. Taiwan 2012
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Washington, 2 dic. (Adnkronos) - Israele sta ampliando la sua presenza nella zona centrale di Gaza, fortificando basi militari e demolendo edifici palestinesi. Dopo aver analizzato immagini satellitari risalenti agli ultimi mesi, il New York Times ha avanzato l'ipotesi che lo Stato ebraico potrebbe voler esercitare un controllo a lungo termine sull'area.
Fin dai primi mesi della guerra a Gaza, le forze israeliane hanno occupato i 6 km del corridoio di Netzarim, che divide in due l'enclave, per impedire a centinaia di migliaia di sfollati di Gaza di tornare a nord. Con l'abbattimento di edifici e la costruzione di nuove basi, il corridoio si è ormai trasformato in un blocco di 46 km quadrati di fatto controllato dalle forze israeliane.
Negli ultimi tre mesi, l'Idf ha demolito più di 600 edifici intorno alla strada nell'apparente tentativo di creare una zona cuscinetto, e ha ampliato rapidamente una rete di avamposti con torri di comunicazione e fortificazioni difensive. Il rafforzamento sembra suggerire un cambio di strategia da parte di Israele, che in passato aveva evitato di controllare il territorio dell'enclave, creando così il 'vuoto' che ha permesso ad Hamas di prendere il controllo in alcune parti di Gaza.
Ufficialmente l'espansione ha motivazioni esclusivamente operative, ma i leader israeliani hanno più volte detto di voler mantenere il controllo della sicurezza a Gaza anche dopo la guerra, senza entrare nel dettaglio di modalità e conseguenze. Il controllo del corridoio di Netzarim, che attraversa Gaza dal confine israeliano al Mar Mediterraneo, ha dato a Israele la possibilità di regolare gli spostamenti lungo tutta l'enclave, mantenendo centinaia di migliaia di sfollati palestinesi nel sud. Negli ultimi mesi, l'Idf ha esteso il suo potere sul territorio su entrambi i lati del corridoio per rendere più facile per le forze israeliane mantenere l'area, ha dichiarato in un'intervista il portavoce dell'esercito israeliano Nadav Shoshani.
Alcuni ministri israeliani hanno affermato che il controllo militare a Gaza dovrebbe aprire la strada a nuovi insediamenti ebraici, anche se il premier Benjamin Netanyahu ha momentaneamente escluso quest'opzione. L'ex insediamento israeliano di Netzarim - da cui prende il nome il corridoio militare - si trova nell'area ora completamente sotto controllo israeliano.
Analizzando le immagini satellitari, il Nyt ha rilevato che l'esercito israeliano ha ora almeno 19 grandi basi in tutta l'area e decine di piccole basi. Mentre alcune sono state installate all'inizio della guerra, dalle immagini si nota che 12 basi sono state costruite o ampliate negli ultimi tre mesi.
Shoshani ha ribadito che l'occupazione estesa del territorio è solo per ragioni operative. “Qualsiasi cosa sia stata costruita lì può essere smontata in un giorno”, ha detto. L'estensione delle fortificazioni suggerisce, tuttavia, che Israele si stia quantomeno preparando per una battaglia prolungata a Gaza, sostiene il Nyt.
L'amministrazione Biden si è opposta a un controllo israeliano a lungo termine sull'enclave, sperando possa diventare parte di un futuro Stato palestinese. Il presidente eletto Donald Trump ha invitato Israele a “finire” la guerra, senza specificare quali condizioni potrebbe ritenere accettabili per una Gaza postbellica.
Dubai, 2 dic. (Adnkronos) - E' Vladimir Putin a dettare le condizioni per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina. E' il messaggio che Mosca invia a Kiev e agli Stati Uniti. I destinatari sono il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e, soprattutto, Donald Trump. Il neo presidente eletto degli Usa si insedierà alla Casa Bianca tra meno di 2 mesi. Se vuole contribuire ad archiviare il conflitto che dura da quasi 1000 giorni, deve necessariamente tener conto dei paletti fissati dal Cremlino.
Putin si affida alle parole che il tycoon russo con posizioni conservatrici e ortodosse Konstantin Malofeyev pronuncia in una intervista al Financial Times. Cosa vuole Mosca? Un piano di pace per l'Ucraina che non includa garanzie di sicurezza per la Russia, quindi anche il futuro dell'Europa e del mondo, è destinato a fallire.
Trump riuscirà a porre fine al conflitto se tornerà a imporre caveat a Kiev sull'uso dei missili Atacms e se costringerà Zelensky a lasciare l'incarico di presidente. Poi se accetterà di incontrare Putin e "discutere con lui tutte le questioni dell'ordine globale al massimo livello", ha precisato Malofeyev.
"Perché i negoziati siano costruttivi, non dobbiamo parlare solo del futuro dell'Ucraina ma del futuro dell'Europa e del mondo", quindi anche di Medio Oriente e di Cina, ha affermato. Altrimenti, Putin respingerà la proposta del nuovo inviato della Casa Bianca per l'Ucraina, Keith Kellogg- "Arriverà a Mosca con il suo piano. Lo leggiamo e poi lo mandiamo al diavolo perché non c'è nulla che ci vada bene. E il negoziato si esaurirebbe così", lo scenario.
Malofeyev parla del "mondo sull'orlo di una guerra nucleare". Se gli Usa non accetteranno di ritirare il loro sostegno all'Ucraina, la Russia potrà usare un'arma nucleare tattica, "con una zona radioattiva in cui nessuno potrà accedere per una vita. E la guerra sarà finita". "Noi vogliamo una pace a lungo termine. Un accordo generale sull'ordine globale. Trump vuole entrare a far parte dei libri di storia. Presto avrà ottant'anni, è un nonno. Anche Putin non ha più 50 anni. Sarà il loro lascito", afferma.
Malofeyev è sanzionato per il suo ruolo nell'annessione della Crimea del 2014. E' lui l'editore di Tsargrad Tv, l'emittente ultranazionalista per cui lavora Alexandr Dugin. Gli Stati Uniti hanno trasferito milioni di dollari dai conti congelati del tycoon per contribuire alla ricostruzione dell'Ucraina. E' incriminato negli Stati Uniti con l'accusa di aver evaso le sanzioni.
"La vecchia macchina sovietica è tornata a lavorare e la gente vive molto meglio che non prima della guerra. Chi lavora nell'industria della difesa, in agricoltura, nel mercato dei consumatori, nei mercati locali, vale a dire il 90 per cento della popolazione, non è interessata dalle sanzioni e adorano questo periodo. La minaccia esterna è essenziale per renderci più forti. Più a lungo il confronto e i conflitti vanno avanti, più forte diventa il regime", conclude.
Il quadro cambierà formalmente a gennaio, quando Trump si insedierà alla Casa Bianca. Il neo presidente eletto ha detto e ripetuto, durante la campagna per le elezioni poi vinte a novembre, che avrebbe favorito una rapida soluzione diplomatica della guerra. Secondo l'analis del Centro per gli studi orientali di Varsavia, il copione di Trump si va delineando.
La nuova Casa Bianca è pronta a ristabilire relazioni diplomatica con Mosca per porre fine all'isolamento della Russia e alla demonizzazione di Putin. L'apertura sarà accompagnata dal pressing per un cessate il fuoco, punto di partenza per l'avvio di colloqui tra Mosca e Kiev.
L'Ucraina, nei programmi di Trump, dovrà rinunciare all'ingresso della Nato per 10 anni e dovrà sostanzialmente rinunciare a riconquistare i territori che Putin ha annesso nei primi 1000 giorni di guerra. Kiev, che continuerà a ricevere sostegno militare dagli Usa, non sarà chiamata a riconoscere il controllo russo, ma potrà puntare ad un cambiamento dello status quo attraverso negoziati e non con la forza. Se Kiev dice no ai colloqui, rischia di perdere il sostegno militare americano.
Milano, 2 dic. (Adnkronos Salute) - Il covid lascia il segno, a lungo, anche dopo la guarigione. Un'invasione persistente, silenziosa, e oggi finalmente documentata con le immagini. Un team di scienziati ha rivelato come la proteina Spike del coronavirus Sars-CoV-2 si accumula e persiste nell'organismo per anni dopo l'infezione, in particolare nell'asse cranio-meningi-cervello.
Si comporta come un ospite sgradito e molesto, che potrebbe essere responsabile del Long Covid e delle sequele neurologiche che tormentano in particolare alcuni pazienti anche dopo che hanno archiviato l'infezione. Nonostante il boom di studi sul virus della pandemia, alcuni meccanismi sottostanti ai sintomi neurologici di lunga durata post Covid sono sempre rimasti poco chiari. Oggi ricercatori del centro di ricerca tedesco Helmholtz Munich sono riusciti a 'girare' il film di come il virus Sars-CoV-2 invade il corpo (in particolare il cervello), si accumula e rimane per anni rischiando di causare danni persistenti.
Le immagini fornite a corredo dello studio pubblicato su 'Cell Host & Microbe' sono ricostruzioni 3D e rendono bene la dinamica dell'invasione. Un'invasione contro la quale, precisano gli studiosi, "i vaccini a mRna aiutano, sebbene non possano fermarla" del tutto. La proteina Spike del virus è stata trovata sia nei modelli murini che nei tessuti umani post mortem molto tempo dopo il Covid. Ed è risultata associata a cambiamenti vascolari e infiammatori nel cervello insieme a danni neuronali.
"Per scoprire tutti i tessuti presi di mira dal Sars-CoV-2 - illustra uno degli autori, Ali Ertürk, riassumendo il lavoro fatto in alcuni post su X - abbiamo mappato quelli colpiti dalla proteina Spike di questo coronavirus rispetto alle proteine Ha", emoagglutinina, "dell'influenza". E' emerso che sono molti gli organi coinvolti, e sono stati poi osservati anche "accumuli di Spike nelle nicchie del midollo cranico e nelle connessioni cranio-meningi, rivelando una nuova via dei patogeni nel cervello. La proteina Spike è stata poi trovata "anche nelle nicchie del midollo osseo del cranio e nelle meningi delle persone morte di Covid". Sebbene il tessuto cerebrale dei pazienti affetti fosse negativo alla Pcr, proteina che viene prodotta quando ci sono ad esempio infezioni in corso, nel cervello era presente la proteina Spike, il che suggerisce" che questa ha "un'emivita più lunga rispetto alle particelle virali".
Gli scienziati hanno anche documentato nel topo l'impatto in termini di danni: la proteina Spike sembra essere sufficiente per indurre cambiamenti patologici e comportamentali nel cervello dei roditori, aumentando anche la vulnerabilità cerebrale e aggravando il danno neurologico.
"Sorprendentemente - continua Ertürk - abbiamo trovato un accumulo di Spike in circa il 60% delle persone che avevano avuto Covid in passato, molto tempo dopo la loro guarigione. Pertanto, la Spike identificata nel cranio umano oltre il tempo di rilevamento virale potrebbe essere un cofattore nello sviluppo di sintomi di Covid a lungo termine. Rispetto a un gruppo di controllo, i pazienti con Long Covid hanno mostrato livelli significativamente elevati di proteine correlate a malattia neurodegenerativa, come la proteina Tau e Nfl, nel liquido cerebrospinale".
Un'altra osservazione del team di ricerca è stata che nei topi vaccinati con il vaccino Pfizer-BioNTech è risultato "significativamente ridotto, ma non completamente eliminato, l'accumulo di proteina Spike. Ciò suggerisce che la vaccinazione può ridurre significativamente gli effetti a lungo termine del virus sul sistema nervoso, fornendo un supporto per ridurre il rischio di sequele" post Covid.
(Adnkronos) - La richiesta della procuratrice aggiunta Letizia Mannella e del pm Antonio Pansa arriva a quattro giorni dall'interrogatorio in procura della ventitreenne modella che non ha fatto nessun dietrofront, anzi ha ribadito le minacce e gli insulti ricevuto anche via chat, ma soprattutto ha sottolineato di non aver mai ritirato la querela - presentata nel dicembre 2023 -, e di non essere intenzionata a farlo.
Basciano era stato arrestato la sera del 21 novembre e subito scarcerato dopo che il suo difensore, durante l'interrogatorio a San Vittore, aveva depositato alla gip Anna Magelli alcune chat e la promessa - contenuta in una scrittura privata el 26 febbraio scorso, legata a vicende civilistiche - della rinuncia alla querela. Promessa che la ex concorrente del Grande fratello Vip non ha mantenuto, come ha ribadito nel suo interrogatorio dove ha spiegato anche il tenore di alcune chat e ne ha consegnate altre per rafforzare la sua tesi. Dopo la richiesta della procura la palla passa ora, di nuovo, ai giudici.
Milano, 2 dic. (Adnkronos) - La procura di Milano, alla scadenza dei dieci giorni per fare ricorso, ha fatto appello al tribunale del Riesame chiedendo gli arresti domiciliari il deejay Alessandro Basciano - arrestato e subito scarcerato per stalking - perché c'è il rischio concreto che "possa commettere atti persecutori" nei confronti dell'ex compagna Sophie Codegoni, l'influencer che lo ha denunciato nel dicembre 2023.
Roma, 2 dic. (Adnkronos) - Un 'uno-due' rapido e apparentemente indolore: Tommaso Foti ministro e Galeazzo Bignami subito pronto a subentrare al suo posto, ricoprendo, già da domani se l'assemblea di Fdi filerà liscia, la complessa casella di capogruppo dalla Camera. Ma lasciandone un'altra vacante: quella da viceministro ai Trasporti e alle infrastrutture, un ruolo di peso nel dicastero guidato da Matteo Salvini. Salgono dunque a tre i posti da sottosegretari rimasti vacanti: uno all'università, dopo il passo indietro di Augusta Montaruli del febbraio 2023, e quello alla cultura di Vittorio Sgarbi, sempre a febbraio ma di questo anno. Se le due caselle, sempre in quota Fdi, restano ancor oggi vacanti, si prevedono tempi più stretti, e di parecchio, per quella del Mit che Bignami si appresta a lasciare.
"La questione è semplice - spiega all'Adnkronos un autorevole fonte - alla Cultura avevamo comunque un 'nostro uomo'", leggi Gianmarco Mazzi. "E all'università si poteva anche temporeggiare, perché a livello strategico è un dicastero che non ha oggettivamente lo stesso peso specifico del Mit". Dove, oltre al reggente Matteo Salvini, restano ora un viceministro in quota sempre Lega, Edoardo Rixi, e un sottosegretario in forza a Fi, Tullio Ferrante. Da qui, viene spiegato, la necessità di intervenire in tempi rapidi, "anche se -assicura la stessa fonte- sui nomi non v'è certezza...". Sui tempi invece pare di sì: "saranno strettissimi", la convinzione. Alla quale se ne affianca un'altra: "maglia esce e maglia entra, un viceministro Fdi non può che essere sostituto da un uomo o una donna dello stesso partito".
Roma, 2 dic. (Adnkronos) - Torna a riunirsi domani alle 12 il Cdm, il primo con Tommaso Foti nel ruolo di ministro. All'ordine del giorno figurano lo schema di decreto legislativo sulla 'revisione del regime impositivo dei redditi (Irpef e Ires) - esame definitivo (Economia e finanze); lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante 'modifiche al Regolamento per l'amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato, di cui al regio decreto 23 maggio 1924, n. 827, e al Regolamento recante semplificazione e accelerazione delle procedure di spesa e contabili, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367 - esame preliminare (Economia e finanze); varie ed eventuali.
Cosa implicano le due scelte che ti proponiamo: