Gabriele Albertini e Umberto Ambrosoli si candidano alla presidenza della Regione Lombardia. L’ufficializzazione di entrambe le candidature è arrivata nella giornata di oggi. L’ex sindaco di Milano scioglie il nodo della sua partecipazione ma lo fa fuori dal perimetro del Pdl, nonostante sia un tesserato, affidandosi ai movimenti di Oscar Giannino e Luca Cordero di Montezemolo. Per il centrosinistra invece, il figlio di Giorgio Ambrosoli decide di correre per il Pirellone dopo un forte pressing del Pd seguito dal suo iniziale rifiuto. E sempre per il Partito Democratico arriva la candidatura del consigliere lombardo Fabio Pizzul, figlio dell’ex telecronista Bruno e del primario della Mangiagalli Alessandra Kustermann. Aspetta infine la decisione del Pdl il segreterio della Lega Nord Roberto Maroni, già disposto a candidarsi e ufficialmente l’uomo del carroccio dal prossimo consiglio federale di lunedì. 

ALBERTINI: “NON DISPONIBILE A PRIMARIE”. E’ stato lo stesso Albertini a comunicare la sua sua corsa alle regionali  in occasione di un’intervista a TgCom24. “La candidatura ricalca l’esperienza di governo al Comune di Milano raccontata nel libro L’onestà al potere”, spiega l’ex primo cittadino del capoluogo lombardo, che sottolinea anche come “non è una candidatura che nasce all’interno del Pdl, ho ancora la tessera ma non frequento il partito“. 

Sull’eventualità delle primarie, Albertini evidenzia di non essere nella condizione di farle. “Non perché sia contro – dice – ma perché nel caso che ci riguarda la candidatura nasce dal collegamento con movimenti legati al territorio come quello di Giannino e Montezemolo. Il tentativo in Lombardia è quello di unire il Ppe per offrire alla Regione un governo credibile fatto di persone credibili. Se io fossi il candidato del Pdl non potrei tenere insieme le altre componenti ispirate al cosiddetto centro. Le cose stanno insieme se c’è un fulcro di garanzia. Se ognuno viaggia sulla sua scialuppa il mare non lo si può affrontare”.

E ancora, Albertini ha illustrato i punti salienti del suo programma: “Ci impegneremo nella costituzione di una macroregione del Nord con Piemonte e Veneto perché si possa concorrere con altri scenari europei simili. Opereremo sia in sede di liberalizzazione che gestione: San Raffaele e Maugeri sono fondazioni, occorre invece che vengano trasformate in società per azioni con bilanci certificati. Con le fondazioni i bilanci possono essere opachi e così c’è stata la possibilità di malversazione”.

AMBROSOLI: “IO GARANTE DI UN PATTO CIVICO”. Per quanto riguarda Ambrosoli, in una nota ha spiegato: “Renderò noto a breve l’ampio e qualificato elenco di coloro che – preliminarmente – mi hanno sollecitato con spirito civile a dichiarare disponibilità a candidarmi alla presidenza della Regione Lombardia per consentire un cambiamento vitale per le condizioni democratiche di questa istituzione. Si comprenderà che si tratta di istanze molto significative, cui si vanno aggiungendo figure rappresentative del quadro istituzionale soprattutto territoriale, in un arco di posizioni che appare fin da ora ampio, importante, plurale”.

“Ampio anche più di ciò che ha fin qui rappresentato la connotazione tradizionale, cioè dei partiti, di centro sinistra. Comunque con il mio apprezzamento di ciò che nei partiti sta emergendo per promuovere rinnovamento. Dichiaro ora la mia disponibilità. Disponibilità ad assumere un’iniziativa politica a verificare le condizioni di aggregazione di rappresentanze sociali e forze politiche in un nuovo patto civico. A presentare linee di programma che consentano ai più di convergere unitariamente”, ha concluso.

PIZZUL: “ANCHE AMBROSOLI FACCIA LE PRIMARIE”. Nel centro sinistra però Ambrosoli non è l’unico candidato. Nel fine settimana è emersa un’altra figura disposta a correre per le regionali, quella del consigliere lombardo del Pd Pizzul. Che però ha avvertito subito: ”Le primarie sono un passaggio importante e irrinunciabile perché il centrosinistra si presenti in maniera credibile, competitiva e innovativa. La mia – ha spiegato – non è una candidatura contro qualcuno. Voglio metterci il mio pezzettino di contributo, sono pronto a ragionare su tutte le sintesi possibili anche prima delle primarie”. Riferimento ad Ambrosoli, al quale però dice: “Partecipi alle primarie”. 

KUSTERMANN: “SI PASSI DALLE PRIMARIE”. Dal canto suo la Kustermann ha fugato ogni dubbio sulla sua volontà di non bypassare la consultazione popolare perché le primarie si sarebbero dovute fare comunque: “Mi rallegra che il consigliere regionale del Pd abbia finalmente sciolto le riserve e si sia candidato alle primarie per la Regione – ha commentato la candidata della società civile. E sono particolarmente felice che la mia scelta di pochi giorni fa e la mia difesa delle primarie sia stata di impulso al centrosinistra per decidere definitivamente che queste sono lo strumento imprescindibile per scegliere chi debba rappresentare la società civile e i partiti del centrosinistra alla guida della Regione Lombardia esattamente come lo sono per scegliere chi dovrà guidare il governo del Paese”.

Il primario ritiene che la consultazione sia talmente il modo migliore per l’individuazione di un nome gradito ai cittadini, che invita il centro destra a farlo proprio: “A questo punto – ha spiegato – è evidente come anche il centro destra – che ha portato la Regione al punto in cui è in termini di situazione economica, sociale e di danno giudiziario e di immagine – sia chiamato a prendersi la responsabilità di fare le primarie. Spero che i partiti del centro destra abbiano il coraggio di far scegliere ai cittadini il candidato Presidente”.

MARONI: “NON ABBIAMO PAURA DI CORRERE DA SOLI”. Chi ha già annunciato la sua disponibilità a candidarsi prima di tutti è il segretario della Lega, anche senza la disponibilità di un appoggio del Pdl: “Non ho paura di nulla. Nemmeno di correre da soli. Quando abbiamo corso da soli – ha spiegato oggi – abbiamo sempre guadagnato voti”. La sua decisione verrà ufficializzata alla riunione del consiglio federale di lunedì ma Maroni oggi ha parlato già da candidato per la presidenza della Regione: “Stimo Ambrosoli, mi auguro che possa partecipare. Sarà una bella partita. Io ho la mia storia, il mio profilo, il mio progetto. Vedremo chi preferiranno i cittadini lombardi”. Il segretario della Lega ha ribadito che “la questione delle alleanze per me è secondaria, ho deciso di organizzare a febbraio un’assemblea federale per chiedere ai militanti che cosa ne pensano: quello che sento oggi è che la strada maestra è di non porsi proprio il problema delle alleanze”.

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