In vendita. Il palazzo di Scotland Yard, di fronte al quale svetta la scritta rotante amata dai giornalisti televisivi di mezzo mondo e dai turisti che vengono a fotografarla, verrà presto messo sul mercato. La Metropolitan Police, la polizia metropolitana di Londra, deve risparmiare almeno 500 milioni di sterline, più di 600 milioni di euro, entro il 2015. Tutto a causa dei tagli del governo di coalizione fra conservatori e liberaldemocratici guidato da David Cameron, che da due anni sta finanziando sempre meno il principale corpo di polizia del Paese. Così, la “Met”, oltre alla storica sede che risale al 1967, dovrà vendere tante altre proprietà immobiliari, forse una parte del parco macchine, e chiudere stazioni di polizia di periferia poco usate. Con il progetto – che fa rabbrividire in molti – di aprire nuovi “punti di ascolto” nelle sedi di associazioni di volontariato e persino di supermercati. “Un poliziotto in ogni angolo”, come amano dire qui a Londra, diventerà così sempre più un’utopia. E il taglio occupazionale, paventato dai sindacati, si tradurrà molto semplicemente in poliziotti messi in “redundancy”, una clausola contrattuale molto in voga nel Regno Unito. Non servi? Ti mandiamo via senza problemi, previo rimborso. 

 La Metropolitan Police è quindi ufficialmente in crisi. Il suo bilancio annuale di 3,6 miliardi di sterline, oltre 4 miliardi di euro, deve infatti essere tagliato “il prima possibile”, come hanno fatto sapere dal ministero dell’Interno. E poco importa ai piani alti se in gioco, ora, c’è proprio la faccia e l’immagine dell’intero corpo. Già si stanno formando comitati a difesa della sede di Scotland Yard. Quella scritta rotante famosa in tutto il mondo deve continuare a essere il vessillo della sicurezza delle strade di Londra, dicono nella capitale britannica. Ma a spaventare di più, al momento, è proprio il taglio netto al bilancio. Più della metà delle stazioni di polizia riceve meno di un utente all’ora, è vero. I londinesi, tuttavia, sono spaventati per la scomparsa di un servizio di vicinato e di prossimità che, dai tumulti dello scorso anno a questa parte, si è rivelato importantissimo nella ricerca e nella cattura dei giovani che hanno messo a ferro e fuoco la metropoli inglese. 

Già lo scorso luglio le finanze della Met erano entrate nell’occhio del ciclone ed erano state l’oggetto di un rapporto dell’Her Majesty’s Inspectorate of constabulary, una sorta di “controllore” statale delle forze di polizia. Già allora alcuni quotidiani sottolinearono lo stato di crisi della polizia dell’area metropolitana di Londra, ma ancora non si sapeva del piano di vendita degli asset del corpo. Il solo palazzo di Scotland Yard, vicino a Victoria Station, nel cuore di Londra, avrebbe bisogno di oltre 50 milioni di sterline per lavori di ristrutturazione. Dentro vi lavorano migliaia di persone, molte delle quali verranno presto spostate in un’altra sede a Cannon Row, nelle vicinanze, che tuttavia può contenere al massimo 800 dipendenti. La sorte dei poliziotti è il grande dubbio del momento: che fine faranno quei 32mila poliziotti e amministrativi che vigilano sulla sicurezza dei londinesi? Dal ministero non giungono voci di veri e propri licenziamenti, anche se dalla parte dei sindacati si levano proteste. Quella della redundancy è una pratica portata avanti sia dal settore privato che dal settore pubblico e consente l’allontanamento, previo rimborso, del lavoratore in esubero e in eccesso. Ma allontanare anche un solo amato “bobby”, dicendogli che non serve più, sarebbe, per molti londinesi, a dir poco oltraggioso.

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