Resta in carcere Franco Fiorito, l’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio accusato di peculato. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, davanti al quale avevano presentato ricorso i difensori Carlo Taormina ed Enrico Pavia per ottenere l’annullamento dell’ordine di custodia emesso contro Fiorito dal gip Stefano Aprile.

E intanto, mentre esplode anche il caso del capogruppo dell’Idv Vincenzo Maruccio, si allunga l’elenco delle sue spese riportate in un’informativa della Guardia di Finanza depositata ieri al tribunale del Riesame. L’ex capogruppo del Popolo della Libertà ha pagato la sua campagna elettorale del 2010 con due anni di ritardo, solo dopo l’ingiunzione di un giudice, e attingendo i 3mila euro dovuti alla Bipiemme communication dai fondi del gruppo consiliare. 
E poi ha speso per viaggi da Tenerife, Londra e Positano. Per lampadari  dell’appartamento ai Parioli. In particolare è stato accertato che da gennaio 2011 a giugno del 2012, Er Batman di Anagni ha effettuato ben sette “trasferte” tutte pagate con soldi pubblici, che giustificava come “Viaggi istituzionali per il presidente”. E ovviamente ogni volta non partiva mai solo. Con Samantha Reali ad esempio è andato a Positano dal 15 al 21 agosto del 2011, dove risiedeva presso l’hotel San Pietro, un albergo a cinque stelle. E sempre con lei ha festeggiato capodanno 2011 a Londra. Con altre persone, invece, ha prenotato un viaggio alle Maldive a gennaio del 2011, ed altri tre viaggi a Nizza, da marzo a giugno scorso, di cui l’ultimo dal costo di 9mila euro. E in quest’ultima occasione, Francone ne ha approfittato anche per firmare il preliminare per la casa a Mentone, in Francia. Così in totale, in 15 mesi, l’ex capogruppo ha speso in viaggi più di 30 mila euro, denaro che si somma al milione e 380 mila euro che già gli viene contestato.

Intanto le fiamme gialle concentrano le indagini anche sulle case affittate. L’escamotage utilizzato da Fiorito infatti era quello di affittare appartamenti dagli enti per poi avere il diritto di prelazione e diventarne proprietario a un prezzo vantaggioso. E così avrebbe fatto anche per la casa di proprietà dell’Ipab Sant’Alessio.

da il Fatto Quotidiano del 10 ottobre 2012
(aggiornato dalla redazione web)

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