Aveva fatto della sua vita una battaglia per il diritto alla dolce morte. Tony Nicklinson, 58 anni, sette anni fa era stato colpito da un ictus che gli aveva paralizzato tutti i muscoli volontari ma lo aveva lasciato completamente cosciente. Una sindrome chiamata “locked in”, chiuso dentro, bloccato, una condizione descritta dcome “un incubo ad occhi aperti”. Nicklinson ha speso gli ultimi anni della sua vita per ottenere dalla magistratura britannica la possibilità di morire senza conseguenze legali per il suo medico e per la moglie. La sua battaglia è diventata un caso in Gran Bretagna, aprendo un aspro dibattito, come successe in Italia col caso di Eluana Englaro. Il 12 agosto scorso la Corte ha rigettato le sue richieste, gettandolo nello sconforto. Così ha cominciato a rifiutare il cibo e dopo qualche giorno si è spento

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Iniezioni di staminali adulte, giudice: “Celeste deve proseguire le terapie”

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La giustizia sommaria del Bahrain, tra condanne e rinvii delle udienze

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