Alla fine non ci siamo smentiti neanche questa volta: il calcio italiano, una commedia all’italiana che in questo momento di crisi non fa piu’ tanto ridere. Burlesque? Tristesse, piu’ che altro.

Questi Europei ci hanno fatto tornare con i piedi per terra dopo voli pindarici dove anche il meno esperto in fatto di calcio non ha perso l’occasione per emettere sentenze da allenatore “del pallone” con tanto di expertise certificata. Tutte chiacchiere e distintivo! (Cit. “Gli intoccabili”).

Dopo giorni di esaltazione nei confronti della Nazionale italiana, titoli di giornali che consacravano gli Azzurri come I nuovi Leoni del calcio, che cosa rimane “tra le pagine chiare e le pagine scure” (Rimmel, De Gregori)? “Tanto rumore per nulla” mi vien da dire: alla fine della fiera la nostra rimane la solita italietta alla quale siamo abituati da tempo. cambia il commissario tecnico, cambiano i giocatori, ma il gioco e il risultato è identico.

La cosa che mi ha irritato di piu’ è stato questo cambio repentino di giudizio e di opinioni da parte dei giornali, dei giornalisti e giornalai. Tipico del comportamento italiano tendente al borderline.

“Santa ipocrisia” diceva mia nonna, ma a questo punto mi viene da pensare che oltre ad aver perso gli europei in maniera assolutamente umiliante da tutti i punti di vista, siamo anche riusciti a farci rider dietro e non per la prima volta (ma questo è ormai noto a tutto il mondo). Siamo passati dunque da campioni del mondo a sterco di mucca nel giro di 90 minuti di orologio. Ma perché siamo così voltagabbana? L’Italia è marcia, purtroppo.

Il caso Mario Balotelli ad esempio, mi fa rabbrividire. Un amica di mia figlia, in totale innocenza, il giorno della finale mi ha chiesto perché un nero giocasse nella squadra italiana, un caso o siamo tutti un po’ ignoranti? Andate a vedere la pagina su Facebook che gli hanno dedicato poi capirete di cosa sto parlando.

La storia dell’ex re del calcio è straziante a dir poco. Figlio di immigrati ghanesi, Mario è nato a Palermo.ed è stato abbandonato nell’ospedale da genitori senza possibilità economiche. Fortunatamente allevato dai medici per due anni fino a quando il Tribunale dei Minori ha deciso che fosse dato in adozione ed è finito alla famiglia Balotelli . Solo a 18 anni ha potuto finalmente prendere la cittadinanza italiana.

Re del gossip, nonostante avrebbe potuto essere nominato solo come bravo giocatore, diciamo le cose come stanno, in Italia è conosciuto più che altro perché fidanzato della Fico (una che aveva messo all’asta la verginità ma nessuno ha mai avuto il coraggio di farle il test, fortunata lei), perché giocatore dell’Inter, ma soprattutto perché di colore. Questi Europei l’avevano finalmente consacrato come eroe del calcio e nonostante la tifoseria ancora scimmiottasse il verso del gorilla ad ogni suo goal, era finalmente riuscito a far parlar di se come talentuoso giocatore e non come prezzemolino della Milano da bere.

“Orgoglio italia” il titolo del giornale che lo mostrava senza maglietta dopo la vittoria con la Germania. Chapeau al cinismo italiano dunque. Dopo la sconfitta contro la Spagna cosa hanno saputo dire di Mario Balotelli se non con totale ironia e “presa per i Balotelli” che sarebbe divenuto presunto padre di due gemelli dalla compagna Raffa Fico? Complimenti Italiani, un gesto davvero patriottico. Non si poteva semplicemente scrivere Mario Balotelli, l’attaccante ventunenne è una delle maggiori speranze dell’Italia per la Coppa del 2014 nonostante il pesante 4 a 0 nella finale con la Spagna? No, perchè in Italia siamo così, l’incoerenza che annienta il nostro paese e impera nella testa delle persone ci sta rovinando e soprattutto ci fa sentire ancora inferiori agli occhi dei paesi esteri che in questo, bisogna ammetterlo, sono piu’ avanti di noi anni luce.

E ancora piu’ ipocriti sono stati quei giornalisti che hanno scritto “grazie Italia “ il giorno dopo la sconfitta. Ma grazie de che? O si vince o si perde e noi abbiamo preso una quaterna memorabile,

Abbiamo preso una batosta che rimarra’, purtroppo, nella storia delle finali mondiali ed europee. E meno male che fino al giorno prima Prandelli era stato consacrato come genio assoluto e Buffon sembrava un fenomeno fino a quel momento ma poi è stato scritto che ma contro gli spagnoli si è trasformato in statua di sale. Ma nello sport è sempre stato così: se vinci sei un leone, mentre se perdi sei un co(va beh).La verità è solo una : gli spagnoli sono stati piu’ bravi di noi. Raramente si era vista a questi livelli una finale con una tale differenza di valori in campo. È stata dunque una serata di pura sofferenza ed impotenza per l’Italia e per gli italiani che dopo le precedenti vittorie ci avevano creduto. La squadra di Cesare Prandelli, a capo di un’avventura splendida, è crollata, e con lei anche il sogno degli italiani che in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo ora, erano riusciti a metterci una pezza sopra per tutta la durata degli Europei.

Il punto sul quale riflettere forse è che la nazionale di calcio avrebbe dovuto assumere un tono piu’ basso e noi tifosi con loro, sulla linea del traguardo ci siamo probabilmente un “filino” troppo esaltati. Alla fine restiamo una squadra giovane e ancora poco rodata. La maggior parte dei giocatori che abbiamo visto scendere in campo durante queste ultime afose tre settimane, non si erano mai affacciati a palcoscenici così prestigiosi (escludendo Pirlo e Buffon, nessuno degli azzurri di Prandelli ha mai disputato una finale di Champions League, mentre gli spagnoli ne hanno portate a casa almeno un paio a testa). Cara e vincente Roja, complimenti e arrivederci alla Confederation Cup del 2013 in Brasile.

Amarezza a parte bisogna ammetterlo, questi Europei di calcio ci hanno fatto vivere dentro ad una bolla di sapone che comunque sarebbe scoppiata: per qualche settimana le esaltanti serate di Euro 2012 non ci hanno fatto pensare alla corruzione del calcio italiano, al debito pubblico e alla disoccupazione, quindi ce ne fossero ancora di Europei.

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