Ghiaccio, neve e ancora temperature sottozero. Un’altra settimana critica, quella appena iniziata, per almeno mezza Emilia Romagna. Il maltempo non darà tregua almeno fino a domenica 12 febbraio. Dopo un lunedì sostanzialmente “calmo”, si attendono già per domani mattina, martedì 7, nuove nevicate.

A Bologna sono previsti tra i dieci e i venti centimetri di neve. Neve “leggera”, assicurano da Arpa Emilia Romagna, che non farà molto spessore, ma si addenserà sul manto bianco di quasi un metro ancora presente in molte zone della città. Nevicate ancor più copiose sono attese già da questa sera sulla Romagna, soprattutto nei Comuni dell’entroterra, quelli più colpiti ed isolati dalla neve scesa nel weekend, in quella che è stata la seconda pesante ondata di maltempo da quando è arrivato in regione il freddo artico.

Ma la preoccupazione si prolunga verso quelle che risultano essere previsioni ancora non confermate da Arpa Emilia Romagna, ma abbastanza attendibili, che vogliono da giovedì la ripresa di abbondanti nevicate su tutto il territorio regionale e in particolar modo sabato 11 febbraio con almeno 40 centimetri di neve.

Rizzo Nervo: “Finiti i soldi per l’emergenza neve”. “La nevicata per il Comune costa 25-30 mila euro l’ora”, ha spiegato stamane l’assessore alla Protezione civile, Luca Rizzo Nervo. Per 24ore fanno 720 mila euro. Basta questo dato per capire quanto può già essere costata l’emergenza neve dal 31 gennaio a oggi alle casse già dissanguate di palazzo d’Accursio. In pratica i 720 mila pagati “a misura”, cioè in base alle nevicate, alla Global service (la società che si occupa anche della gestione delle strade), potrebbero già essere stati polverizzati. Lo stesso assessore stamattina ammetteva: “Il piano neve quest’anno ci costerà X milioni di euro. Difficile fare una stima ancora”. 720 mila moltiplicato anche solo 3 o 4 giorni fa già 2-3 milioni di euro.

Quest’anno, per ammissione dello stesso assessore venerdì in consiglio comunale, le precipitazioni straordinarie hanno annullato la convenienza del nuovo contratto con la  Global service. Prima, quando a gestire la neve era chiamata Hera, la municipalizzata che si occupa anche di spazzatura e gas, funzionava diversamente. “Con Hera era previsto un  contratto a canone, cioè a forfait. All’azienda davamo 1 milione 440 mila euro a  prescindere  dal  numero, dalla  qualità e dalla quantità delle precipitazioni, quindi lo stesso prezzo sia che avesse nevicato tantissimo, sia che avesse nevicato per nulla”.

Scaduto il contratto con Hera, il Comune ha provato a risparmiare ma gli è andata male: “Abbiamo preferito con questo nuovo contratto di servizio, strutturarlo in una parte a canone, necessaria per strutturare il servizio  e  per  fare i contratti con i trattoristi, del valore di 720 mila euro – ha detto l’assessore – l’altra parte a misura. L’aspettativa ovviamente  era  quella  che  di fronte a nevicate che fossero minori degli  anni precedenti, ci sarebbe stato un effettivo risparmio di soldi pubblici. La portata della nevosità solo di questa nevicata purtroppo non realizzerà questo obiettivo”. Insomma i conti sono saltati e le casse di Palazzo d’Accursio dovranno aggiungere.

Rizzo Nervo ha spiegato che i 2 milioni stanziati dalla giunta regionale per lo stato d’emergenza proclamato sabato, potrebbero non finire al Comune di Bologna, ma a quei comuni più piccoli molto più in crisi rispetto al capoluogo. “Ci sono paesi isolati, situazioni che hanno complessità ben maggiori – spiega Rizzo Nervo – Bologna non è certo in cima alle priorità”.

Provincia di Bologna: “Spesi 600mila euro per emergenza neve”. Dal 1 febbraio ad oggi la Provincia di Bologna ha già speso 600 mila euro (120 mila al giorno) per l’emergenza neve. A tracciare questo primo bilancio e’ stata oggi l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici Maria Bernardetta Chiusoli. Complessivamente, in 6 giorni, le ore di lavoro degli spalatori a contratto sono state 6.600 e 1.600 le tonnellate di sale sparso. In campo e’ stato messo ogni mezzo a disposizione: 130 uomini della Provincia,132 mezzi per sgombero neve e spargimento sale e 70 spargisale piccoli. “Il consumo di sale negli ultimi 5 giorni ha raggiunto quasi il consumo medio annuale e per questo – ha spiegato l’assessore – e’ in atto una costante attivita’ del nostro personale al fine di garantire la continuità dei rifornimenti provenienti dal porto di Ravenna”. Si è provveduto inoltre ad avviare immediatamente la gara in urgenza per avere a disposizione una quantità di ulteriori circa 3 mila tonnellate per l’anno in corso. In generale le strade a Sud della via Emilia (zona collinare-montana) sono imbiancate al 70% ma transitabili a velocità moderata e con peumatici invernali o catene; le strade di pianura sono quasi tutte sgombre dalla neve e trattate con sale; qualche puntuale problema resta nella zona ad Est.

L’Alta Romagna ancora nel caos. “Dateci i rinforzi: da soli non ce la facciamo”. Questo l’appello dell’assessore alla Protezione Civile, Mario Galasso, della Provincia di Rimini. Una richiesta che esula la possibile presenza di militari dell’esercito che, a quanto riporta l’assessore, “possono intervenire solo per emergenze sanitarie, alimentari e ricerche di dispersi”. La situazione della Valmarecchia e della Valconca dopo tre giorni di neve ininterrotta (oggi le precipitazioni si sono fermate, n.d.r.), sono ancora critiche. Almeno 300 persone rimangono isolate e raggiungibili solo con mezzi speciali. A tal proposito Galasso fa richiesta all’agenzia regionale della Protezione Civile di almeno una ventina di uomini, oltre a due macchinari provenienti dalla Provincia di Bolzano che aiuteranno per “eliminare” la neve e poter accedere ai centri isolati. In particolar modo risulta utile una fresa da 500mila euro usata sulle Alpi per raccogliere e sputare via la neve, visto che non sciogliendosi, tutta quella che viene spalata si accumula ai lati della strada costruendo nuovamente muri insormontabili.

Rimini, forti disagi. Numerosi sono stati gli interventi della Polizia Municipale di Rimini a seguito delle segnalazioni d’emergenza specie per aiutare gli automobilisti bloccati dalla neve. Due persone al volante sono state soccorse in via Montepulciano, 5 in via Maceri e altrettanti conducenti in via Montevecchio. Intervenuti anche in via San Martino in XX (località Concimaia) dove un veicolo della Tram, i cui passeggeri erano stati già fatti salire in altro mezzo, era rimasto bloccato e al confine di Dogana di San Marino. Sul posto si è formata una fila di autoveicoli lunga circa un chilometro, ora smaltita. I vigili sono intervenuti anche per sollecitare da parte di Enel il ripristino dell’energia elettrica alle civili abitazioni della zona Gaiofana e San Giuliano. Tra le operazioni anche quella per recapitare un farmaco urgente direttamente a casa di una signora anziana impossibilitata ad uscire. Nella perla della Riviera continuano a passare autolame e spargisale.

Bus gratis a Ravenna. Da domani a Ravenna sarà permesso di tenere i termosifoni accesi giorno e notte. L’autorizzazione per il riscaldamento, che riguarda dunque le 24 ore della giornata, gli edifici pubblici e privati e scatta dalla mezzanotte di oggi fino al prossimo 13 febbraio. La Romagna, infatti, pesantemente colpita dall’ondata di neve e gelo, prevede nuove precipitazioni per i prossimi giorni, oltre all’ulteriore abbassamento delle temperature. Inoltre per facilitare gli spostamenti e scoraggiare l’uso delle auto private, da domattina a sabato prossimo, i mezzi del trasporto pubblico ravennate,esclusivamente all’interno del territorio comunale, saranno gratuiti per tutti.

Scuole chiuse a Rimini, aperte a Bologna. In provincia di Reggio Emilia e Modena le scuole sono già riaperte. Mentre domani, martedì 7, riapriranno gli istituti scolastici a Bologna e in molti comuni della sua provincia. I sindaci di Rimini, Cesena, Forlì, Ravenna e Riccione hanno invece firmato un’ordinanza che obbliga alla chiusura delle aule scolastiche anche per domani.

Aeroporti. Il Fellini di Rimini in questo momento è chiuso e sta dirottando diversi voli sul Marconi di Bologna, per ora aperto, nonostante alcune cancellazioni su destinazioni europee come Parigi e Francoforte.

Apertura del Caab alle 5e30 anziché alle 2. Il Centro Agroalimentare di Bologna, ha aperto questa mattina alle 9, invece che alle 2 come avviene di solito. L’apertura sarà invece alle 5.30 per tutta la settimana. “E’ una misura che abbiamo deciso di adottare per evitare il congelamento dell’ortofrutta”, ha spiegato il presidente di FedagroMercati Acmo Bologna Valentino Di Pisa, assicurando che, nonostante il maltempo, al Caab “la merce c’è”. “I problemi riguardano solo i prodotti a foglia che sono in calo di circa il 30-40%” ha aggiunto, precisando che “c’è anche qualche tensione nei prezzi, ma non c’e’ assolutamente alcun raddoppio, anzi per gli agrumi, ad esempio, che nei giorni scorsi erano aumentati a causa dello sciopero dei Tir, ora i prezzi si sono abbassati”. Insomma, “sui nostri canali l’approvvigionamento è regolare” ha concluso Di Pisa.

di David Marceddu e Davide Turrini

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