La situazione interna, l’Europa, la crisi economica, il ruolo della Germania e il futuro dell’euro. E’ stato un intervento a 360 gradi quello del presidente del Consiglio Mario Monti durante la conferenza sulla sicurezza tenutasi a Monaco di Baviera. Punto di partenza, i suoi primi tre mesi alla guida del Paese, ovvero un periodo di tempo in cui “abbiamo lavorato molto, col sostegno dei partiti politici, per trasferire parte del peso fiscale dai settori produttivi alle proprietà, per contribuire al consolidamento fiscale senza pesare troppo” ha detto il premier, secondo cui l’Italia si sta muovendo “verso la soluzione della crisi”.

Scendendo nel particolare e spiegando le prossime mosse del suo governo tecnico, il primo ministro ha confermato l’impegno “a raggiungere la nostre misure di austerità” puntando su “più competitività e più liberalizzazioni, prendendoci cura il più possibile dei costi di transizione che questo implica per le categorie sociali più deboli”. Sulla figura (e sull’ombra) dell’Unione europea nella crisi italiana, il successore di Silvio Berlusconi ha ribadito un concetto a lui molto caro: “Non dirò mai agli italiani ‘bisogna fare questo perché lo chiede Bruxelles'” perché non si può “fare il gioco di ‘dai la la colpa’ all’Ue”. Anche sui tempi dell’uscita dalla crisi Monti è stato chiaro, sostenendo che il fatto di offrire soluzioni a ”breve termine” è “l’antitesi della leadership perché si governa a breve nei momenti di trasformazioni storiche”. Confermata, inoltre, la presenza italiana nella cooperazione alla pace internazionale, questione che fa parte del tema della sicurezza, che per Monti “ha grandissima importanza e nonostante noi siamo in un momento di grande austerità, abbiamo dato di nuovo l’autorizzazione dei finanziamenti alla partecipazione italiana ad alcune missioni di peacekeeping per altri anni”.

Per quanto riguarda il Fiscal Compact, ovvero l’accordo a 25 sulla disciplina di bilancio raggiunta nei giorni scorsi al vertice Ue di Bruxelles, il presidente del Consiglio non sita a definirlo un’intesa importante “perché si tratta di un compromesso ragionevole, in quanto paesi come la Polonia e la Svezia ne saranno parte integrante”. In tal senso, “dobbiamo trovare non solo una soluzione alla crisi, ma una soluzione armoniosa – ha detto Monti – perché bisogna evitare i fantasmi del passato sull’euro, evitando gli antichi pregiudizi Nord-Sud, piccoli e grandi Paesi”. Per raggiungere una soluzione armoniosa, tuttavia, tutti i Paesi dell’area Euro devono dare il massimo, nessuno escluso. Monti, su questo tema, non fa sconti: “Anche il paese che ci ospita, la Germania, si deve impegnare di più” ha detto, ribadendo il suo dispiacere perché non si è riusciti a convincere la Gran Bretagna sul patto di bilancio e definendo “folle” l’idea “di un possibile commissariamento della Grecia”.

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