Finalmente torna il servizio pubblico, ovviamente non quello della Rai, ma quello che ci sarà offerto da Michele Santoro, dalla sua squadra, dal Fatto, dalle emittenti che si consorzieranno per tramettere Comizi d’amore a partire dal prossimo 3 novembre. Articolo 21 non solo ha deciso di partecipare al lancio della campagna annunciata dalle colonne del Fatto, ma ospiterà sul suo sito l’iniziativa, e inviterà i propri associati a sostenere in ogni forma possibile questo autentico network della libertà.

Sarà un programma allergico ai bavagli e alle censure; mai come in questo momento c’è bisogno di pazzie disposte a illuminare le oscurità, a portare a galla quello che vorrebbero nascondere negli abissi marini o nei bidoni della loro spazzatura.

Non solo inviteremo tutte e tutti a versare i loro 10 euro, ma chiederemo anche ai nostri legali di esigere alla Rai la restituzione delle quote, perchè il programma di Michele Santoro andava in onda gratis su Rai 2, ogni giovedì, ed è stato soppresso per obbedire a un ordine del presidente del Consiglio, nonché proprietario della principale azienda concorrente.

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi potrà sempre andare a leggere le famose intercettazioni di Trani, quelle nelle quali un Berlusconi furioso chiedeva ai dirigenti della Rai e dell’Agcom di levargli “Santoro e i suoi dai..”. Per altro, ma guarda che combinazione, se la legge bavaglio fosse già stata in vigore di questo editto bulgaro bis non saremmo mai venuti a conoscenza!

Oggi, con grande piacere per altro, migliaia di persone diventeranno soci sostenitori dei Comizi d’amore, ma questo accadrà perché il solito noto e i suoi fedelissimi hanno oltraggiato un bene comune e hanno rubato ai cittadini un pezzo della loro libertà, del loro diritto a scegliere il programma che preferivano vedere ogni giovedì in prima serata, su Rai 2, da anni. Dal momento che la Rai ha rinunciato ad essere un pubblico servizio, diamo una mano a Servizio pubblico affinché possa essere solo la prima tappa di un lungo viaggio.

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