“In galera, in galera”, così da  qualche ora gridano alcuni avvocati parlamentari. Chi vogliono arrestare? Gli sfruttatori della prostituzione? Gli utilizzatori finali di minorenni? Gli amici dei camorristi? Gli incappucciati della loggia P4? Quelli che ospitavano il mafioso Mangano oppure quelli che hanno corrotto i giudici per papparsi il gruppo Mondadori?

Nulla di tutto questo, gli avvocati del principe vogliono arrestare i cronisti che oseranno continuare a dare tutte le notizie “di pubblica rilevanza e di utilità sociale” esattamente come prevede la legge professionale che regola il lavoro dei giornalisti.

Altro che giustizialismo! Questi sono i veri giustizialisti, anzi i veri ingiustizialisti, quelli che vogliono incarcerare chi fa il suo dovere e concedere l’impunità ai mascalzoni di ogni risma.

Attenzione, tuttavia, a non inseguire troppo i Paniz di turno, potrebbe avere ragione Marco Travaglio quando ci ricorda  che spesso la destra lancia parole d’ordine finte per farci strepitare, distrarci e poi portare a casa tutte le altre porcherie.

Per questo continuiamo a pensare che il bavaglio non sia emendabile, che l’intera legge faccia schifo, che non ci sia nulla da correggere, carcere o non carcere. Siamo proprio curiosi  di vedere la celere che entra  nelle redazioni e porta fuori in manette i cronisti, saremmo già al fascismo, e siamo certo che i garanti delle istituzione e della Costituzione non potrebbero mai dare il via libera a questa nuova “legge speciale”.

Per il momento continuiamo ad animare la protesta nelle piazze reali e virtuali. Sabato tutti insieme a Milano con Libertà e Giustizia. Mercoledì prossimo nuovo presidio al Pantheon di Roma dalle 17 alle 19. Segnalate anche qui tutte le iniziative già in atto sulle piazze reali o virtuali. Grazie.

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