Qualche giorno fa il quotidiano La Repubblica ha pubblicato i dati di un sondaggio Demos-Coop sulle parole più utilizzate dagli italiani. Ilvo Diamanti ha commentato i risultati dai quali risulta che parole come “energia pulita”, “bene comune”, “solidarietà” e “cooperazione” sono diventate popolarissime sulla nostra penisola. Concetti tutti distanti dal sistema energetico ereditato dalla rivoluzione industriale e dal mito della “crescita illimitata”.

Le parole appunto! Rappresentazioni allusive del cambiamento in corso, da utilizzare con intelligenza, con rispetto e quasi moderazione. Parole vecchie e desunte e nuove e coraggiose, queste ultime ancora trascurate dalle notizie che ci trasmettono televisioni e radio o dai discorsi di politici che dicono per non dire e che affermano qualcosa un giorno e il giorno seguente sono subito pronti a ritrattare.

Ma per dare peso alle parole bisogna indagarne il significato, studiarne il senso e saperle utilizzare a proposito. Da qui l’idea di realizzare una sequenza logica di 462 slide digitali in formato Power Point per confermare l’emergere di significative innovazioni e l’abbandono di vecchie soluzioni, e per riscrivere un racconto dell’energia adeguato al cambio di paradigma già in corso. Una discontinuità senza clamore ma irreversibile, imposta dal declino dei fossili e dei grandi impianti centralizzati e anticipata dal ricorso a fonti territoriali rinnovabili e dalla riduzione dei consumi.

Ho percepito l’utilità di questo racconto per immagini, subito dopo la splendida vittoria dei Sì ai referendum di giugno, per eventualmente offrire a studenti e insegnanti, operatori e lavoratori del settore, amministratori e consumatori, suggestioni e materiale di informazione altrimenti difficilmente reperibili in forma organica e sintetica. I dati esposti in grafici, immagini, proposizioni concise, sono i più aggiornati disponibili e possono essere organizzati e utilizzati liberamente. L’accesso è copyleft, come si usa dire per tutto quel materiale sul web che diventa condiviso, libero e aperto ad essere arricchito.

Il filo conduttore di questa documentazione è quello esposto nel libro Cercare il sole, dopo Fukushima (2011) di cui ho già parlato in questo blog. E come nel libro, le slide elaborate trattano l’energia come un bene comune, ne valutano i risvolti sia dal punto di vista ambientale che climatico, ne considerano gli effetti per l’economia e il lavoro, ne sottolineano il beneficio democratico. Il modello della crescita indefinita è analizzato come percorso senza via d’uscita e sono ampiamente trattate le implicazioni sui nuovi stili di vita, sull’occupazione, sulla riduzione dei consumi di materia ed energia: in sostanza il punto di vista che traspare è quello della prevalenza della vita sull’economia.

Il database di quasi 500 slide, consultabile dal sito www.energiafelice.it, è suddiviso in otto sezioni, in cui si parla dei limiti del sistema energetico attuale, della crisi e della transizione energetica cui siamo obbligati, del nucleare e del suo rifiuto in Europa, delle fonti naturali rinnovabili e delle amministrazioni territoriali che devono fare i conti con stili di vita rinnovati. Il tutto per usare con un significato riconosciuto e in un contesto pubblico parole preziose che abbiamo nel nostro dizionario e che costituiscono, se accompagnate dai fatti, una scelta di opportunità a disposizione per la democrazia, la partecipazione, la risposta alla crisi.

In dettaglio, le sezioni in cui il database è suddiviso sono: 1) Il racconto della nuova energia; 2) I limiti del sistema energetico attuale; 3) La crisi e la transizione energetica; 4) No al nucleare, dall’Italia all’Europa; 5) Energia e crisi climatica; 6) Le fonti naturali rinnovabili; 7) Efficienza e rinnovabili: politica energetica, economia e lavoro; 8) Energie naturali sul territorio: amministrazioni e stili di vita.

Buona consultazione!

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