I mezzi Civis hanno “inadeguatezze” e problemi “relativi alla sicurezza del mezzo e al sistema di guida”. Non possono viaggiare con la guida ottica, ma solo manualmente. È questo il verdetto della Commissione interministeriale sulla sicurezza dei trasporti.

La relazione è stata portata oggi in Procura dall’ingegner Fabio Monzali, direttore dei lavori Atc per il Civis e segretario della commissione sicurezza, insieme a Francesco Monaco, presidente della Commissione e responsabile della direzione Nord-Est del Ministero dell’Infrastruttura.

Si apre così un altro squarcio sulla vicenda Civis, il grande imbroglio costato alle tasche dei bolognesi qualcosa come 140 milioni di euro. Un bus che avrebbe dovuto collegare il centro a San Lazzaro di Savena, ma che non è mai entrato in funzione. E oltre ai soldi spesi, la noia dei cantieri ancora aperti, i mezzi lasciati in un deposito e la consapevolezza che con tutta probabilità verranno rottamati.

Dall’inchiesta dei magistrati, dove il primo coinvolto è l’ex sindaco Giorgio Guazzaloca, indagato per corruzione, emerge che quell’affare venne messo in progetto per fare un favore al gruppo Fiat. Che avrebbe ricambiato Guazzaloca con l’assunzione in una delle società una volta terminato il mandato. Come avvenne.

Un voto all’unanimità quello degli otto componenti, 3 del Ministero, compreso Monaco, uno del Comune, uno della Provincia e tre dell’Atc, di cui due segretari. Ora la Procura dovrà fare i suoi accertamenti. I lavori della Commissione erano iniziati nel maggio del 2005. Sei anni di verifiche e controlli per sancire l’impossibilità di mettere in strada un mezzo considerato insicuro.

Il succo del discorso dalle 28 pagine di relazione è semplice. La Commissione, infatti, ha rilevato che per il progetto del Civis l’uso della guida ottica non ha offerto alcuna garanzia di sicurezza, ritenendo necessario riciclare il mezzo in altro modo, cioè utilizzandolo lungo la linea prevista in modalità manuale.

Il comunicato congiunto di Atc, Provincia e dei comuni di Bologna e San Lazzaro afferma, infatti, che la commissione sicurezza, organo consultivo, istituito dal Ministero dell’Infrastruttura e dei Trasporti, ha comunicato che nella relazione “sono richiamate inadeguatezze e sollevati rilievi relativi alla sicurezza del mezzo e al sistema di guida”.

Le 28 pagine sono già state depositate in Comune e Provincia. L’ingegner Monaco le ha inoltre inviate al Ministero, che ha un organo competente, una commissione interministeriale, che dovrà valutare ed esprimersi.

A Roma, quindi, si dovranno pronunciare sulla relazione consultiva. Ci potrà essere un responso in linea con la relazione della commissione, o anche una sconfessione del lavoro degli otto membri. Prospettiva quest’ultima davvero poco probabile.

La relazione mette in fila tutte le questioni relative al veicolo e al modo di guida. Una decisione sulle inadeguatezze dell’intero sistema.Inoltre per quello che riguarda l’accostamento del mezzo alle banchine, dove la velocità del veicolo si riduce a 25 Km/h, è probabile che, fatti ulteriori approfondimenti, potrà essere usata la guida ottica. Un modo, probabilmente, per far utilizzare comunque questa innovazione tecnologica tanto discussa.

L’ingegner Fabio Monzali tiene a precisare che “i lavori continuano a procedere, e questo è fondamentale per far capire a cittadini cosa sta facendo l’amministrazione”. In attesa quindi di un pronunciamento del Ministero “si vuole assicurare massima celerità ai lavori, utili per la riqualificazione del traffico urbano e del trasporto pubblico, rappresentando un valore per il territorio”.

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