Un candidato dei Libertari, un Maoista Marxista-Leninsta, un Comunista, uno di Canadian Action, uno dei Progressive Canadians, più i soliti candidati dei partiti maggiori: Liberali, Conservatori, Socialdemocratici e Verdi. Se votaste alle elezioni canadesi nel collegio di Hamilton, Vancouver (British Columbia) la vostra scheda elettorale vi proporrebbe una scelta ben variegata, alla faccia di chi sostiene che il maggioritario secco costringe i sistemi elettorali a una bipartizione dello spettro politico.

Mancano pochissimi giorni alle elezioni anticipate canadesi, per le quali hanno già votato due milioni di aventi diritto, e il fatto consente di scoprire l’esistenza di una panoplia di partitini e movimenti politici canadesi dagli scopi improbabili. Si va dal movimento “Blood and Honour” (Sangue e onore), una formazione apertamente nazistoide di “bianchi suprematisti”, al Partito della Marijuana, il cui programma potete immaginare essere alquanto rilassato; dal Partito dei Pirati, che si batte naturalmente per la riforma del copyright, al Partito dei Neo-Rinoceronti, che ha pure una storia antica in quanto è la continuazione del Partito dei Rinoceronti, partito che candidava alle elezioni degli animali e che faceva politica gettando torte in faccia agli avversari. E naturalmente non mancano almeno un paio di partiti comunisti: il Partito comunista Marxista-Leninista, formazione addirittura maoista, contraria al revisionismo kruscioviano e amica di Pechino ma ancor di più dell’ex leader albanese Hoxa, ben diverso dal Partito Comunista Canadese, fondato nel 1921 e quindi secondo partito più antico del Paese, che invece è sempre stato su posizioni più vicine a Mosca. C’è da dire che il mondo anglosassone ha una gloriosa tradizione di partiti frivoli (su Wikipedia esiste addirittura una pagina che li elenca a parte, con scelte discutibili per il settore italiano) e fra tutti il Canada vanta un Party Party, ormai tristemente defunto, ma che resta nei cuori di tutti per essere il partito che, giocando sul doppio senso del termine “party” in inglese, si proponeva solo di organizzare grandi feste pubbliche.

Va detto che, nazisti a parte, tutti questi partiti sono federalmente riconosciuti dall’Ufficio elettorale canadese e si presentano regolarmente in diversi collegi elettorali, chi dal 1921, chi da appena pochi anni. Riguardo ai nazisti canadesi, proprio lo scorso marzo hanno organizzato una marcia nella maggiore città dell’Alberta, la tranquilla Calgary, che gli italiani ricorderanno perché nel 1988 ci si tennero le Olimpiadi invernali. La marcia non è stata quel che si dice un successo: a fronte di “poco più di una dozzina di neo-nazisti” messi insieme da Blood and Honour, di nero vestiti e bardati di bandiere con la croce uncinata, la polizia canadese ha dovuto darsi da fare per evitare che venissero linciati da una folla di circa 200 anti-nazisti accorsi per impedire al movimento razzista di marciare pubblicamente. La scena non deve essere stata molto diversa da quella immortalata nel film cult The Blues Brothers riguardo ai “nazisti dell’Illinois”, e che potete riguardare grazie a YouTube. La giornata si è comunque conclusa in pace, grazie anche all’assenza del leader locale dei nazisti dell’Alberta, quel Kyle McKee sarcasticamente ribattezzato dalla polizia di Calgary come “il micro-Fuhrer” e che si trovava nelle patrie galere a scontare una sua precedente insubordinazione contro lo stato democratico.

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