I robot da ieri in azione nella centrale di Fukushima Daiichi hanno misurato alti livelli di radioattività negli edifici dei reattori n.1 e n.3, registrando valori che rendono ancora estremamente difficoltoso l’intervento diretto dei tecnici Tepco all’interno dei locali.

Secondo quanto riferito oggi dall’Agenzia per la sicurezza atomica nipponica (Nisa), nel reattore n.1 è stato rilevato un livello di radioattività tra 10 e 49 millisievert per ora, mentre nel reattore n.3 sono stati riscontrati valori ancora più alti, dai 28 ai 57 millisievert/ora, contro una media in condizioni normali di 0,01 millisievert/ora.

“In questa situazione è molto difficile per i tecnici della centrale poter svolgere il proprio lavoro dall’interno – ha spiegato il portavoce dell’Agenzia, Hidehiko Nishiyama -. In qualche modo è necessario prima abbassare il livello di radiazioni e schermarle”.

Il livello massimo di radiazioni permesso per i tecnici al lavoro nella centrale in avaria è di 250 millisievert, un limite che nel caso del locale del reattore n.3 verrebbe superato in circa quattro ore e mezzo.

Le ultime misurazioni sono state effettuate dai robot telecomandati forniti dagli Stati Uniti, da domenica impegnati ad analizzare gli edifici che ospitano i reattori per capire quali siano le loro condizioni attuali: tra gli altri dati fin qui pervenuti vi è la temperatura, 28-29 gradi per il reattore n.1 e 19-22 gradi per il reattore n.3, mentre la concentrazione di ossigeno è pari al 21% in entrambi i locali.

La Tepco ha confermato che ci vorranno tre mesi per ottenere “una costante riduzione” delle fuoriuscite di radiazioni dall’impianto di Fukushima Daiichi.

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