“Siamo soli a fronteggiare l’emergenza, l’Europa non sta facendo nulla”. Così dichiara al Tg5 il ministro dell’interno Roberto Maroni, sugli sbarchi, a migliaia, dei migranti a Lampedusa. “Sono molto preoccupato – dice il ministro leghista – e ho chiesto l’intervento urgente dell’Ue perché il Maghreb sta esplodendo. C’è un terremoto istituzionale e politico che rischia di avere un impatto devastante su tutta l’Europa attraverso l’Italia. Noi siamo come al solito lasciati soli. Stiamo gestendo l’emergenza umanitaria con la protezione civile. E’ indispensabile l’intervento dell’Europa”. Pronta al risposta dell’Ue. “La Commissione è in stretto contatto con le autorità italiane ed è pronta ad aiutare l’Italia” dichiara il portavoce della commissaria agli affari interni, Cecilia Malmstrom. La Commissione dichiara, inoltre, che proprio ieri la commissaria ha avuto un colloquio telefonico con il ministro dell’Interno. La Malmostrom nel contatto avuto con Maroni si era detta “pienamente cosciente della situazione eccezionale che si sta vivendo in questo momento nel Paese”. L’esercito tunisino intanto presidia il porto di Zarzis (nel sud della Tunisia), il porto da dove sono partiti gran parte dei barconi arrivati poi sulle coste italiane, e impedisce alla gente di accedere di notte, sia a piedi sia in macchina.

Da mezzanotte ad ora infatti sono circa mille e quattrocento, per la precisione 1360, le persone sbarcate sull’isola di Lampedusa a bordo di diverse imbarcazioni tunisine. Lo ha detto il comandante della locale Capitaneria di porto Antonio Morana.

Intanto la prefettura di Palermo ha deciso di riaprire il centro di accoglienza di Lampedusa. E’ stato il prefetto Giuseppe Caruso a comunicarlo alla stampa. Le prime centinaia sono già entrate nel centro. Sono i carabinieri che regolano gli ingressi dei migranti nel centro che hanno percorso un chilometro a piedi, erano infatti assiepati nel campo sportivo della cittadina. I carabinieri, viste anche le temperature base, stanno cercando di convincere, con non poca fatica, gli immigrati a entrare nel centro ma molti di loro, come raccontano gli agenti, temono, erroneamente, di essere arrestati.

Il Cpt è in grado di ospitare fino a 1900 persone.Il comune di Lampedusa stima che gli immigrati presenti nell’isola siamo al momento circa 2500. “Sappiamo, però, che sono in arrivo altri barconi – dicono gli amministratori locali – e speriamo che siano sovrastimate le previsioni di chi parla di altri 3000 arrivi”.

La decisione di riaprire il Cpt è la conseguenza anche degli allarmi lanciati in queste ore, di “emergenza biblica” avevano parlato alcuni appartenenti delle forze dell’ordine di Lampedusa che con le agenzie di stampa avevano voluto conservare l’anonimato e che avevano ‘sollecitato’, la riapertura immediata del Centro di Identificazione ed espulsione, che da tempo era rimasto chiuso. “Abbiamo sistemato – dicono gli agenti – queste migliaia di immigrati nel campo di calcio, nel campo sportivo, negli uffici dell’area marina protetta, nel centro anziani, nella stazione marittima. I servizi igienici sono scarsissimi. Il Cie è chiuso e chiediamo che sia riaperto subito. Fronteggiamo l’emergenza con 15 carabinieri, 10 finanzieri, 15 uomini della Capitaneria di Porto, 6 vigili urbani. In tutto siamo meno di una cinquantina. Chiediamo aiuto, è una emergenza biblica”. Il ministero dell’Interno ha disposto l’invio di altri cinquanta agenti.

In soli quattro giorni sono stati 4mila i migranti sbarcati a Lampedusa. E sono almeno due i barconi carichi di migranti, almeno 300, avvistati dai velivoli della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Potrebbero giungere nelle prossime ore a Lampedusa. Oltre ai barconi che entrano in porto, poi, la Guardia Costiera e le forze di Polizia dell’isola stanno tenendo sotto controllo anche altri punti di possibile approdo. Infatti, alcuni stranieri sono stati visti stamani camminare lungo le strade di Lampedusa dopo che, almeno così hanno detto, erano sbarcati con una imbarcazione su una caletta dell’isola.

Alcuni degli immigrati sbarcati hanno trovato ripari di fortuna: “Solo nei nostri locali ne abbiamo ospitati 300”, dichiara il parroco di Lampedusa, Stefano Nastasi. “Per ora la situazione è tranquilla e – dice il prete – non c’è un muro contro muro fra la popolazione locale e gli immigrati. Gli immigrati vanno comunque aumentando di ora in ora. Passeggiano tranquillamente nelle vie del Paese e si affacciano nel piazzale Belvedere”.

Dopo un vertice in prefettura a Palermo che ha visto la partecipazione, oltre che del prefetto Caruso, di tutti i prefetti siciliani, della Protezione civile e della Regione, si è deciso che 300 degli immigrati clandestini sbarcati a Lampedusa verranno alloggiati in provincia di Palermo. “Gli immigrati saranno accolti – ribadisce Caruso – in tutte le strutture regionali disponibili: scuole, palestre, ed edifici immediatamente utilizzabili. Non si esclude anche la possibilità di organizzare tendopoli“. Tutto questo per fronteggiare altri probabili arrivi. La Caritas avverte che le spiagge tunisine sono pronte di gente pronta a partire. “Già l’estate scorsa – ha spiegato Oliverio Forti, responsabile nazionale immigrazione Caritas – avevamo detto, suscitando qualche polemica, che i piccoli flussi che si continuavano a registrare erano il segno che la propensione a partire continuava e che bastava poco perché si creassero nuove ondate”.

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