Voglio ringraziare pubblicamente Maurizio Belpietro per il gigantesco spot pubblicitario a MicroMega (per il quale, lo giuro, non ho sborsato né denaro né “altra utilità”) con cui ha riempito per intero le prime tre pagine del suo quotidiano Libero. Se il più efficiente e lesto capo-tifoseria del bunga-totalitarismo arcoriano ha deciso che il numero di MicroMega dedicato a “Berlusconismo e fascismo” è infinitamente più importante della strage dell’aeroporto di Mosca, della crisi in Albania, delle manovre intorno al Corriere della sera, delle esternazioni della Marcegaglia, anzi di tutto questo messo insieme, vuol dire che forse il lavoro che abbiamo fatto con questo numero speciale non è stato inutile. Ha colpito nel segno.

Belpietro pensa che descrivere uno dei più popolari scrittori italiani nel mondo, Andrea Camilleri, e una delle più lucide e capaci giornaliste (anche rispetto ai colleghi maschi), Natalia Aspesi, come degli “odiatori di professione del Cavaliere” assomigli anche vagamente ad una stroncatura. Buon per lui.

Mi auguro che nessuno dei suoi lettori sia indotto in curiosità e vada a leggersi il numero di MicroMega. Potrebbe infatti scoprire, se è un elettore leghista, le quantità industriali di regali di impunità a “Roma ladrona” e alle cricche di regime, che il quasi centinaio di leggi ad personam (minuziosamente catalogate da Marco Travaglio) ha elargito. E se è un elettore che teme le intercettazioni illegali, il mare di “balletti” intrattenuti dal regime con ogni deviazione e soperchieria di apparati segreti, ricostruiti da Gianni Barbacetto. E se è un fautore della “american way of life”, capire grazie a Marco D’Eramo come Berlusconi abbia preso dagli Usa il peggio del passato e rifiutato il meglio del “nuovo” che lì si sperimenta. E se è un elettore cattolico, leggere per intero le parole vere e terribili di un vescovo che prende sul serio il Vangelo, monsignor Nogaro, contro i nuovi “mercanti del Tempio”. E molto altro ancora.

Perciò, di cuore grazie Belpietro!

E voglio ringraziare anche Pigi Battista, che raddoppia.

Ieri Belpietro su Libero, oggi Pigi Battista con un editoriale di prima pagina sul Corriere della sera. Il numero speciale di MicroMega su “Berlusconismo e fascismo” dà proprio fastidio, tanto alle cheerleader del “meno male che Silvio c’è”, quanto a quelle del “un colpo al cerchio e uno alla botte”. Perciò il nostro Pigi, mentre non perde occasione per giustificare il regime putiniano che ha ridotto l’Italia in macerie, sente il dovere di stracciarsi le vesti contro Andrea Camilleri, che su MicroMega ha scritto un saggio su Homo berlusconensis (affiancato dal saggio gemello su Foemina berlusconensis di Natalia Aspesi).

Pensando di bollare d’infamia il grande scrittore, Pigi sfodera la penosa definizione di “razzismo etico” (utilizzata anche da Belpietro) che “gratifica l’Ego di chi si sente superiore e si considera titolare del diritto di far parte honoris causa dell’Italia dei ‘migliori’”. Perché solo “honoris causa”? Camilleri la laurea in “Italia civile”, l’Italia dei migliori, la possiede già per quello che ha fatto e scritto nel corso di una vita. Pigi, invece, appartiene all’Italia del manzoniano “troncare e sopire”, l’Italia dei don Abbondio (“il coraggio, uno non se lo può dare”) nella quale, con questo sgangherato attacco a Camilleri, sembra più che mai deciso a insidiare la pole position di Piero Ostellino.

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