La riforma dell’università targata Mariastella Gelmini scatena la bagarre non solo nelle piazze, ma anche in Parlamento. Nonostante il forcing della maggioranza per arrivare entro domani all’approvazione anche al Senato, oggi pomeriggio, per qualche ora, il provvedimento è sembrato sul punto di tornare alla Camera. Solo un intervento del presidente Renato Schifani ha salvato la maggioranza da una figuraccia e il governo da un’altra incompiuta. Sono due le immagini-simbolo del voto di oggi a palazzo Madama: da una parte il ministro Bondi che fa il “pianista” votando anche per il ministro Sacconi. Dall’altra la performance del vicepresidente del Senato Rosi Mauro (presidente di turno) che non riesce a governare l’aula e, facendosi prendere dall’ansia di chiudere la sessione al più presto, dichiara “approvato” un emendamento presentato dal Partito democratico. Il che significa riforma affossata, o meglio nuovo passaggio nell’altro ramo del Parlamento. Bastano pochi minuti perché le opposizioni si rendano conto di quanto accaduto, chiedendo il ritorno a Montecitorio della riforma. Il video con il momento della votazione e con la bagarre in aula circola su Youtube e l’approvazione, almeno nelle parole di Rosi Mauro, dell’emendamento 6.26 è inequivocabile. “Non ci può essere neppure la controprova del tabellone elettronico – spiega Felice Belisario dell’Idv – perché le votazioni si sono svolte per alzata di mano”.

Come è andata a finire? L’aula del Senato ha rivotato e bocciato l’emendamento 6.26, dopo che il presidente Schifani ha fatto annullare quel voto perché “con il caos in aula i senatori non sapevano cosa stavano votando”. A nulla è servita la rabbia dei senatori del Pd e dell’Italia dei Valori, che avevano annunciato di non partecipare a nessuna delle votazioni.

Ecco il video della bagarre al Senato

Ma la giornata politica in Senato ha sollevato polemiche anche in un altro momento. Questa mattina il ministro Sandro Bondi è stato immortalato dallo smartphone del senatore Stefano Pedica dell’Idv mentre votava gli emendamenti al ddl Gelmini anche per il suo collega di governo Maurizio Sacconi, assente dall’aula al momento del voto. Il filmato riprende l’esponente Pdl che, dopo essersi guardato in giro, per ben tre volte vota anche per Sacconi. Ma come riferisce Pedica, “Bondi è tutta la mattina che fa il pianista. Avrà votato per sé e per Sacconi almeno 15 o 20 volte”. “Non gli bastava fare il poeta, adesso si diletta addirittura a fare il pianista”. Questo il commento ironico del senatore Idv Felice Belisario che aggiunge: “Bondi, ministro precario, in attesa di essere sfiduciato, continua – dice Belisario – ad obbedire ciecamente al suo capo ormai al capolinea. Come dimostra ampiamente il video che sta impazzando sul web non si è trattato di un isolato incidente di percorso, ma di un reiterato atto di malcostume politico, di arroganza e di sprezzo delle prassi parlamentari”. Stesso tenore nelle dichiarazioni del senatore Idv Stefano Pedica: “Dopo la compravendita dei deputati, gli esponenti del governo per tenere insieme una maggioranza, ormai sempre più traballante, utilizzano solo strumenti illegali. Bondi si vergogni di fronte a tutti gli Italiani, con questo suo gesto si mette sotto le scarpe qualsiasi etica e rettitudine morale cui il suo mandato politico lo obbligherebbe”.

Ecco il video del “pianista” Sandro Bondi

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