È un collettivo di attivisti francesi, “Roya Solidaire”, a denunciare con immagini girate di nascosto il comportamento della polizia di frontiera del loro paese. “Sono scene che si ripetono ogni giorno – scrivono nel video diffuso questa mattina ai media di tutta Europa – ai minori non accompagnati che arrivano in Francia non viene concesso di vedere un avvocato, un assistente sociale né un mediatore, vengono respinti caricandoli direttamente sui treni per l’Italia”. Secondo il Regolamento di Dublino, i richiedenti asilo devono attendere il riconoscimento dello status di rifugiato o altre forme di protezioni umanitarie nel paese d’approdo. Diverse le regole per i minori, tutelati dalla normativa europea, dalla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo e anche dalle stesse leggi francesi. L’interesse preminente del minore va considerato superiore alle altre normative, ed è quindi obbligo dei paesi europei dargli accoglienza, sostegno e protezione. Non potendo quindi riconsegnare i minori alla polizia italiana, come viene fatto quotidianamente con i profughi maggiorenni a ponte San Luigi (Ventimiglia), la polizia francese li caricherebbe sui treni che dalla stazione di Menton Garavan vanno verso l’Italia. Una denuncia alla quale oggi si uniscono queste immagini, che documentano il respingimento di due minorenni e una donna incinta in treno, mentre, nell’ambito della stessa operazione i maggiorenni vengono riaccompagnati in Italia e consegnati alla polizia italiana dai colleghi francesi. “Perché le autorità italiane chiedono aiuto all’Europa, ma non denunciano questo comportamento illegittimo della polizia francese che va avanti da oltre un anno?» Si chiedono gli attivisti francesi, che denunciano “Violazioni specifiche da parte della Francia del Regolamento Dublino 604/2013, con numerosi casi di respingimenti verso l’Italia di minori non accompagnati e di cittadini stranieri che, giunti in Francia, avevano espresso la volontà di richiedere asilo”. Se per i minori si tratterebbe, infatti, di una violazione del diritto internazionale in ogni caso, gli ormai “sdoganati” respingimenti dei maggiorenni sarebbero legittimi solo nel caso questi ultimi non facessero richiesta di protezione internazionale, richieste difficili da formulare in mancanza di mediatori o personale preposto ad accoglierle. Se le modalità con le quali avvengono questi respingimenti fossero confermate, la Francia starebbe agendo in aperta violazione delle procedure previste da diversi articoli del Regolamento comunitario 604 del 2013.

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