Proteste e contestazioni del Movimento 5 Stelle alla Camera dopo che l’ufficio di presidenza ha approvato la proposta del Partito democratico sui vitalizi e bocciato quella firmata M5S. “Sono scioccato. La nostra proposta è stata bocciata e abbiamo presentato un emendamento alla proposta Pd della Fedeli che richiama la proposta Richetti, emendamento giudicato inammissibile. Siamo alla follia”, ha commentato Luigi Di Maio uscendo dall’ufficio. “Si tengono il privilegio“, ha aggiunto il vicepresidente della Camera in un intervento sul blog di Beppe Grillo, prima di tenere un comizio improvvisato in piazza Montecitorio. Durante la discussione alcuni parlamentari M5S hanno protestato fuori dalla stanza, provando anche a fare irruzione al grido di “vergogna, vergogna”, e altri hanno interrotto il question time in corso in aula (con i ministri Pier Carlo Padoan, Giuliano Poletti e Carlo Calenda) esponendo cartelli di protesta con la scritta #sitengonoilprivilegio.

La proposta Pd: “Contributo di solidarietà per tre anni, dal 10 al 40%” – Contestata la vicepresidente della Camera Marina Sereni, firmataria della proposta alternativa appena approvata, che prevede un contributo di solidarietà per tre anni a partire dall’1 maggio a carico degli ex deputati titolari dell’assegno. Il contributo sarà del 10% per i vitalizi da 70mila a 80mila euro, del 20% da 80mila a 90mila euro, del 30% da 90mila a 100 mila euro e del 40% per quelli superiori ai 100mila euro annui. La proposta, è stato spiegato da fonti parlamentari, porterebbe a regime ad un risparmio di 2,5 milioni l’anno per le casse di Montecitorio. La delibera che l’M5S ha presentato a febbraio, dopo che Il Fatto Quotidiano ha lanciato la petizione ‘Vitalizi, poniamo fine al privilegio’, punta invece all’equiparazione delle pensioni parlamentari a quelle dei normali cittadini, pur non intervenendo sui vitalizi in essere perché per farlo servirebbe un voto parlamentare e non basterebbe una modifica del regolamento.

Comizio di Di Maio in piazza Montecitorio: “Gesto disperato, sono finiti” – “Noi siamo usciti, abbiamo abbandonato la seduta”, ha raccontato Di Maio dopo la decisione dell’ufficio di presidenza. “Quando abbiamo chiesto perché non si vogliono togliere i vitalizi qualcuno ci ha risposto che dopo non avrebbe più avuto il lavoro“. Poi l’attacco alla proposta Pd: “Per buttare fumo negli occhi degli italiani hanno presentato una delibera alternativa”, ma “i vitalizi rimangono intatti lì dove sono ma in maniera del tutto ipocrita si propone di prelevare tremila euro in tre anni a uno che prende come vitalizio di più di 70mila euro l’anno”. Secondo l’esponente M5S “loro agiscono sull’1%” della spesa totale, “134 milioni di euro”, “per 3 anni, e tra 3 anni si riprendono tutto, cioè ritornano al regime previdenziale dei vitalizi di prima. A me sembra un clima da fine della Seconda Repubblica, siamo alla fine di un impero dei partiti in cui tutti quanti arraffano e scappano”. Secondo il capogruppo M5S alla Camera Vincenzo Caso “la vergognosa decisione odierna (…) dimostra ancora una volta l’arroganza della Casta che vuole rimanere arroccata nei palazzi e conservare i privilegi. Vogliono arrivare alla scadenza del 15 settembre, in modo da acquisire l’odioso privilegio”. Di Maio, uscito dalla Camera, ha raggiunto i manifestanti che da alcune ore manifestavano di fronte al Palazzo sotto lo slogan “circondiamo il Parlamento” e ha detto: “Dopo questo gesto disperato, dopo questo atto politico per mantenere i vitalizi dei parlamentari, sono finiti del tutto. So che andremo al Governo”.

Rosato: “Proposta Pd produce risparmi veri, M5S l’ha respinta a suon di spintoni” – Secondo il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, la proposta Pd è “efficace, produce risparmi veri, per questo il M5S l’ha respinta a suon di spintoni. Il loro è un atteggiamento barbaro, un modo inaccettabile di fare politica”. Alessia Morani, vice-presidente del gruppo Pd alla Camera, rispondendo a Di Maio ha invece twittato: “Da questa legislatura le pensioni sono già calcolate con il metodo contributivo. Fatelo studiare questo ragazzo #bastabugie #M5s”. La vicepresidente della Camera Sereni, firmataria della proposta, ha sostenuto invece che “la proposta del M5S non comportava alcun risparmio e non teneva conto dell’abolizione dei vitalizi parlamentari avvenuta nel 2012. Una riforma radicale che ha segnato per tutti i parlamentari in carica il passaggio dal regime retributivo a quello contributivo e che ha portato a 65 anni l’età minima per percepire l’assegno. Quella riforma non incideva, né poteva, sul passato e questa è l’anomalia sulla quale, tenendo conto della giurisprudenza più recente in materia, oggi interveniamo”. “Per questo il contributo straordinario di solidarietà per tre anni che abbiamo oggi deliberato è un elemento di equità e di perequazione tra vecchio e nuovo sistema che produce nel bilancio della Camera un risparmio effettivo di circa 2,4 milioni l’anno”.

Boldrini: “Hanno usato la forza contro le assistenti parlamentari, inaccettabile” – La vicepresidente della Camera Sereni ha annunciato che l’episodio della protesta M5S “sarà sottoposto all’ufficio di presidenza perché adotti provvedimenti di sua competenza”. Per la Boldrini “è molto grave ciò che è avvenuto oggi pomeriggio a Montecitorio per responsabilità di alcuni deputati del Movimento Cinque Stelle”: “I parlamentari che si erano assiepati nell’anticamera hanno provato a fare irruzione nella sala dove era in corso la seduta, usando la forza contro le assistenti parlamentari che tentavano di fermarli e che sono poi dovute ricorrere all’infermeria. Tutto questo è inaccettabile. Il confronto parlamentare non può svolgersi in un clima segnato dall’aggressività, dalle minacce, dalle intimidazioni. Chi irresponsabilmente sta alzando i toni dello scontro sappia comunque che la Camera garantirà la dialettica democratica e non si farà intimidire da questi metodi”. “E’ giusto”, ha commentato Di Maio, “che chi difende un privilegio come la pensione chieda sanzioni contro chi voleva fargliela saltare. Ci puniranno e questo fa parte del solito modo di fare”.

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