Uno sgambetto al Pd in stile Livorno, per diventare la seconda città grillina della Toscana. Il M5S di Carrara (Ms) sogna di eguagliare la storica vittoria di Filippo Nogarin e di strappare la capitale del marmo alla coalizione di centrosinistra guidata per due mandati dal sindaco socialista Angelo Zubbani (nella foto) con il sostegno del Pd. Il candidato sindaco del M5S sarà Francesco De Pasquale, scelto grazie ai 51 voti ottenuti nelle “primarie” grilline. La coalizione che ha sostenuto Zubbani è al momento incrinata: nessun candidato sindaco unitario, il Pd locale ha infatti deciso di presentare autonomamente un proprio esponente mandando su tutte le furie il gruppo dirigente regionale (in mano ai renziani) che invece invitava a condividere la scelta con socialisti, Pri e le altre forze della coalizione. Alle prossime elezioni si voterà anche a Lucca e Pistoia, tutte sfide che il Pd non può permettersi di perdere: dal 2014 a oggi è infatti andato ko a Livorno, Arezzo, Grosseto, Sesto Fiorentino e Cascina.

L’alluvione e le morti in cava – Zubbani venne rieletto nel 2012 al primo turno con il 54%, dietro di lui il candidato grillino Matteo Martinelli con il 14%. La città è sempre più scossa dai frequenti incidenti mortali nelle cave. Nel 2014 Carrara fu però anche vittima di una forte alluvione a cui seguirono aspre polemiche. Circa duemila cittadini infuriati assediarono il Comune, chiedendo le dimissioni di Zubbani e della giunta. Nel mezzo delle proteste spuntò persino un cappio.

Carrara, punta di diamante del grillismo toscano – Ripetere l’exploit di Livorno non appare impossibile, visto il seguito importante dei grillini in questa parte di Toscana: a Carrara infatti il M5S è riuscito a eleggere due senatrici (Laura Bottici e Sara Paglini), un consigliere regionale e tre consiglieri comunali. Senza contare che il meetup locale è ben strutturato e da poco ha festeggiato i 10 anni di attività. Il 55enne consigliere comunale De Pasquale ha avuto la meglio con 51 voti contro i 45 dello sfidante Michele Palma. Le “primarie” si sono tenute lo scorso 8 gennaio: ammessi al voto i residenti di Carrara iscritti certificati al portale nazionale o iscritti al meetup entro il 31 agosto 2016. Niente voto on-line bensì una votazione con schede di carta e urne di cartone: “Una metodologia inusuale per il M5S – dichiara al Fattoquotidiano.it De Pasquale – ma lo abbiamo fatto per una questione di praticità“.

Partecipazione diretta, marmo, dissesto idrogeologico  Al centro del programma grillino la democrazia diretta, il mondo del marmo (“puntiamo a una gestione efficiente degli incassi del lapideo, fondamentale per la gestione finanziaria del Comune”) e la lotta al dissesto idrogeologico (“l’ultima alluvione ha fatto crollare un argine realizzato da pochi anni, significa che non sono stati fatti controlli adeguati”). De Pasquale va all’attacco: “Piena responsabilità politica del Pd sull’operato dell’amministrazione Zubbani”. Poi uno sguardo alla Toscana: “La vittoria di Livorno è solo un primo passo per cercare di frenare l”onnipotente’ governatore Enrico Rossi. Guardiamo cosa sta accadendo in sanità con i 4 ospedali realizzati in project financing: il Pd si conferma il partito della cementificazione“.

Lo “strappo” del Pd locale. Vertici regionali infuriati: “Divisi non si vince” – Niente primarie di coalizione con socialisti e Pri: il Pd locale, guidato da non renziani, sceglie lo “strappo” e punta su un proprio candidato (l’assemblea comunale ha scelto l’ex vicesindaco Andrea Vannucci). Il Pd Toscana non ha gradito e ora potrebbe prendere provvedimenti: c’è anche chi sostiene che si potrebbe arrivare al commissariamento. Il vicesegretario del Pd regionale Antonio Mazzeo parla infatti di “grave errore politico” e condanna la decisione di non aver scelto il candidato sindaco in maniera condivisa con gli altri partiti della coalizione: “Non è seguendo la logica delle divisioni che si può pensare di vincere”.

“Un segnale di discontinuità”  “L’alluvione del 2014 – spiega al Fattoquotidiano.it il segretario del Pd Carrara Raffaele Parrini – ha lasciato il segno: tra amministrazione comunale e cittadini c’è stata una dura rottura. E’ giusto dunque che sia il nostro partito a interpretare questa voglia di cambiamento, lanciando un segnale di discontinuità“. La volontà del Pd – prosegue Parrini – è comunque quella “di continuare a tenere unita la coalizione”. Al momento però la strada appare in salita: “Con Sel e con la lista che fa riferimento all’assessore Massimiliano Bernardi l’intesa c’è mentre con Psi e Pri non c’è ancora convergenza”. I punti cardine del programma? “Coniugare produttività delle cave con sicurezza e sostenibilità ambientale, attenzione al dissesto idrogeologico e riconoscimento di Carrara come area di crisi industriale complessa”. Parrini si dichiara personalmente vicino alle posizioni di Rossi, ma ci tiene a precisare: “La maggioranza del gruppo dirigente locale è composta da persone che alle ultime primarie hanno votato Bersani e Cuperlo, ma non è questo a generare tensioni col Pd regionale”.

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