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Milano, ritrovato in una cava il cadavere di una donna avvolto nel cellophane

Il titolare dell'area a Cernusco sul Naviglio ha notato uno strano involucro e ha avvisato i carabinieri. La vittima era senza scarpe e aveva le mani legate; il telo era tenuto chiuso da filo e cinghie di una tapparella. Chi l'ha uccisa potrebbe averlo fatto in casa e potrebbe conoscere la 43enne
Milano, ritrovato in una cava il cadavere di una donna avvolto nel cellophane
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Ha visto spuntare dall’acqua uno strano involucro dalla forma sospetta. Quando si è avvicinato non ha avuto il coraggio di aprirlo, temeva che potesse essere un cadavere ma sperava di sbagliarsi. Alla fine il titolare dell’area intorno alla cava dismessa in via Adua a Cernusco sul Naviglio, vicino Milano, si è presentato poco dopo, verso le 15 di lunedì 5 dicembre, alla stazione dei carabinieri per denunciare l’accaduto. Quando sono arrivati sul posto, i militari gli hanno dato la conferma: avvolto nel cellophane c’era il corpo di una donna, Gabriella Fabbiano, 43enne che viveva proprio nel comune dell’hinterland milanese. Gli inquirenti hanno notificato un avviso di garanzia emesso dalla procura di Milano nei confronti di Mario Marcone, 42 anni, operatore ecologico, che negli ultimi tempi frequentava la vittima. Anche se, ultimamente, la Fabbiano frequentava diversi uomini, le cui posizioni sono ora sotto la lente d’ingrandimento.

I vigili del fuoco di Gorgonzola hanno recuperato il cadavere dal fondo della cava dismessa. La donna era in pigiama e senza scarpe, le mani legate, il telo tenuto chiuso da filo e cinghie di una tapparella. Tre blocchi di cemento avevano la funzione di far affondare il cadavere e mantenerlo sott’acqua. Visto l’abbigliamento della vittima, i carabinieri ipotizzano che chi l’ha uccisa potrebbe averlo fatto in casa e potrebbe conoscere la donna. Dai primi rilievi superficiali della scientifica, non è chiaro se ci siano ferite evidenti né di che tipo. Nessuno aveva denunciato la sua scomparsa, un dettaglio compatibile con la data della morte che sempre secondo i primi accertamenti del medico legale non è avvenuta più tardi di uno o due giorni prima.

In attesa che l’autopsia disposta per mercoledì 7 dicembre dal pm Francesco Cajani riveli le cause della morte, i carabinieri hanno iniziato a cercare risposte indagando tra le relazioni della 43enne. Da quanto si è saputo finora, la donna aveva un matrimonio fallito alle spalle e anche due figli, che non vivevano con lei. Gli investigatori stanno effettuando accertamenti, in particolare, sulle sue frequentazioni più recenti. Sono già state ascoltate numerose persone che abitano a Cernusco sul Naviglio e che la conoscevano.

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