Non migliorano le condizioni del dottor Stefano Tondi, primario della Cardiologia del Nocsae di Baggiovara, che rischia la cecità dopo l’aggressione con l’acido subita la sera di giovedì 10 novembre sotto casa sua, a Vignola in provincia di Modena. Intanto la Procura continua a indagare per capire chi può aver compiuto il gesto. Soprattutto per capire il nesso tra questo episodio e quanto avvenuto solo una decina di giorni fa, quando il medico subì un altro agguato. Come scrive la Gazzetta di Modena, Tondi stava tornando a casa più o meno alla stessa ora ed era stato avvicinato da un uomo il quale, alle sue spalle, gli aveva gridato “mani in alto”. Il medico era riuscito a entrare in casa, a chiudere la porta e dare l’allarme ai carabinieri. Il procuratore capo della Procura di Modena, Lucia Musti, sta cercando di capire se si è trattato di un doppio agguato, di un balordo oppure di un avvertimento seguito dopo dieci giorni dall’aggressione finale. Per quanto riguarda il movente, tutte le piste sono possibili, dall’atto disperato di un paziente del medico a un atto punitivo per aver testimoniato nel processo nato dall’inchiesta ‘Camici sporchi‘, in cui la professoressa Maria Grazia Modena, ex primario della Cardiologia del Policlinico di Modena, è stata condannata in abbreviato a quattro anni e all’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici.

“Rimangono ricoverati al Policlinico di Modena – si legge nel bollettino medico – il dottor Stefano Tondi e il figlio diciannovenne Michele coinvolti nell’aggressione avvenuta giovedì, presumibilmente con l’utilizzo di soda caustica. I due pazienti sono affidati alle cure dell’Oculistica, diretta dal professor Gian Maria Cavallini e della Dermatologia diretta dal professor Giovanni Pellacani. Le condizioni di Tondi, che ha riportato una diffusa ustione della superficie corneale e congiuntivale e ustioni al cuoio capelluto e al volto, sono stabili”. Il primario rischia quindi la cecità e dall’esito delle terapie in corso dipenderà la prognosi visiva. Il figlio invece è stato colpito dagli schizzi di acido solo alla testa, riportando ustioni al cuoio capelluto. Le sue condizioni sono stabili e in generale buone: verrà dimesso tra qualche giorno.

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Stefano Tondi, figlio ha visto l’aggressore con l’acido. Le indagini si concentrano sulla possibile vendetta di un paziente

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