Un’aggressione in piena regola. La vittima è il direttore del reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Baggiovara di Modena, Stefano Tondi. Ieri sera il professionista era appena rientrato nella sua casa di Vignola, in provincia di Modena. Aveva parcheggiato l’auto in garage e stava per aprire la porta di casa. Ad attenderlo c’era un uomo: armato di fucile giocattolo, ha spruzzato sul volto del dottore un potente acido, a quanto pare soda caustica. Stefano Tondi ha urlato, chiedendo aiuto. Le sue grida sono state udite dal figlio che è sceso in strada a soccorrerlo ed è stato raggiunto da alcuni schizzi del liquido sparato dall’aggressore, che poi è fuggito. Il primario è stato ricoverato in prognosi riservata al Policlinico di Modena, nel reparto di oculistica. Meno gravi le condizioni del figlio, che si trova nel reparto di dermatologia dell’ospedale modenese. “Il dottor Tondi ha riportato una diffusa ustione della superficie corneale e congiuntivale e ustioni al cuoio capelluto e al volto, con un calo visivo sulla cui evoluzione al momento non è possibile alcune previsione” si legge nel bollettino medico del Policlinico, dove è anche spiegato come il personale medico ha agito per limitare l’azione dell’acido. “Al momento dell’aggressione i sanitari di Modena Soccorso e poi del Pronto Soccorso del Policlinico – è scritto nel bollettino – hanno gestito la fase acuta con lavaggi che hanno lo scopo di ridurre il danno, ora siamo nella gestione della seconda fase che mira a limitare le possibili sequele dal cui esito dipenderà la prognosi visiva del paziente”. Il figlio del primario, il 19enne Michele, ha invece riportato ustioni profonde su un’area più ristretta del cuoio capelluto: resterà ricoverato almeno sino all’inizio della prossima settimana per le medicazioni necessarie.

LE INDAGINI: “TONDI HA TESTIMONIATO AL PROCESSO SULLA CARDIOLOGIA DEL POLICLINICO”
Nel frattempo, la Procura di Modena si è messa al lavoro per cercare di comprendere l’identità e il movente dell’aggressore. “Il primario Tondi ha problemi alla vista ed è stato sentito dai carabinieri del Reparto Operativo del comando provinciale di Modena. Quanto accaduto è un fatto gravissimo” ha detto il procuratore Lucia Musti, specificando che l’ipotesi di reato su cui si indaga è quella di lesioni gravi. “Speriamo non diventino gravissime – ha aggiunto il procuratore – Gli inquirenti sono al lavoro in tutti i settori possibili di indagine”. Successivamente, però, il capo degli inquirenti ha aggiunto un dettaglio che non è sembrato casuale: “Il primo dato che è emerso è che Tondi è stato un teste importante in un processo in corso a Modena sulla Cardiologia del Policlinico. Questo non vuole dire nulla al momento, ma sappiamo che era stato sentito il 25 giugno scorso in Tribunale a Modena, ma ciò non significa – ha specificato avverte il magistrato – che l’aggressione sia necessariamente legata a questo fatto“.

“CAMICI SPORCHI”: IL PROCESSO, LE ACCUSE E LE INTIMIDAZIONI AI TESTIMONI
Il procedimento di cui parla il procuratore capo di Modena è quello nato dopo l’inchiesta ‘Camici sporchi‘, che il 9 novembre del 2012 ha portato all’arresto di 9 cardiologi del Policlinico di Modena. Qui, a sentire gli inquirenti, tra il 2009 e il 2011 erano effettuate sperimentazioni non autorizzate su centinaia di pazienti, ignari di tutto, su cui venivano impiantati dispositivi scadenti. E avvenivano apparenti donazioni da parte delle aziende produttrici di questi materiali all’equipe dei medici impegnati negli interventi, che per evitare guai futuri non si sarebbero fatti scrupolo di azzerare le cartelle di chi veniva operato. Da parte del gruppo di medici arrestati vennero anche presentate denunce nei confronti di uno dei due colleghi che avevano testimoniato. Il 23 febbraio 2015, poi, la professoressa Maria Grazia Modena, ex primario della Cardiologia, è stata condannata in abbreviato a quattro anni e all’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici. La cardiologa è stata riconosciuta colpevole dal Gup di Modena di associazione per delinquere, truffa, falso e abuso di ufficio. Prosciolto l’ex direttore generale del Policlinico Stefano Cencetti, mentre sono stati rinviati a giudizio circa trenta degli indagati iniziali. La scorsa primavera Stefano Tondi aveva deposto come persona informata dei fatti. E alla luce dell’aggressione di ieri nei suoi confronti, non possono non acquistare significato le parole pronunciate quattro anni fa dall’allora procuratore di Modena Vito Zincani. A novembre 2012, infatti, Zincani aveva denunciato che due medici che avevano deposto come persone informate sui fatti nell’inchiesta ‘camici sporchi’ ”hanno dovuto constatare che in qualche modo venivano sottoposte a clima di intimidazione”. Secondo Zincani, ”chi si opponeva al sistema entrava in rotta di collisione con il sistema stesso”.

LE REAZIONI – “PRENDETE IL RESPONSABILE IL PIU’ PRESTO POSSIBILE”
“Un fatto gravissimo, speriamo che gli inquirenti al più presto assicurino alla giustizia il responsabile” ha detto il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli. “Con Stefano è stato colpito un professionista di altissimo livello e generosità e un grande amico, compagno di tante lotte studentesche combattute nella speranza di creare un mondo migliore, un’impresa nella quale abbiamo fallito” è stato invece il commento di Mauro Smeraldi, sindaco di Vignola, la città del Modenese dove ieri è avvenuta l’aggressione. “Siamo arrivati alla barbarie” ha concluso il primo cittadino.

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