“Primi al primo turno, grazie”. “E’ l’inizio della rivoluzione”. “Abbiamo fatto un lavoro straordinario“. Sala, De Magistris e Giachetti sono più o meno soddisfatti. Eppure nessuno ha vinto. Per ora. All’indomani del risultato del primo turno, i tre hanno atteso 24 ore per commentare pubblicamente i dati e rinnovare la loro sfida in vista del ballottaggio del 19 giugno, a cui arriveranno in condizioni molto diverse tra loro. De Magistris, ad esempio, è il favorito, specie alla luce del vantaggio enorme su Lettieri. Diverso il discorso per Beppe Sala. Che è primo, ma ha Parisi alle calcagna. Giachetti, invece, ha bisogno di un’impresa: sono più di dieci i punti che lo separano da Virginia Raggi (35% contro 24,9%).

Sala: “Nostro risultato non disprezzabile. Con 5 stelle confronto sui temi”


Prima su Facebook, poi in conferenza stampa. La soddisfazione a stampa unificata di Beppe Sala è ben più ampia del 42% dei consensi racimolato e del rischio che corre al secondo turno, con Parisi che lo tallona. “Primi al primo turno! Grazie di cuore a tutti i cittadini milanesi che hanno scelto di sostenere me e la mia coalizione. Adesso andiamo tutti insieme a vincere al ballottaggio” ha scritto l’ex amministratore unico di Expo sulla sua pagina Facebook. Parole riprese nel primo pomeriggio in conferenza stampa, dove Sala ha evidenziato il carattere parziale della vittoria: “Primo tempo. Uno a zero, palla al centro e si ricomincia” ha detto, sottolineando come “il 42 per cento è un ottimo risultato”. Da qui l’ottimismo per il futuro prossimo. “Siamo messi bene per il ballottaggio” ha aggiunto, senza nascondere la propria soddisfazione per la ‘sua’ lista civica, che ha “preso due volte e mezzo” rispetto alla lista di sostegno del candidato di centrodestra, Stefano Parisi. “E’ un segnale di fiducia nella mia persona” ha commentato Sala, che ha aggiunto come “con i cinque stelle mi attendo confronto sui temi”. In questo senso, il candidato sindaco del Pd ha aggiunto che “sul tema della legalità credo che i 5 stelle siano vicini a tante delle nostre idee. Sono positivo sapendo che ogni singola coscienza rifletterà e deciderà per chi votare”. “Credo che gli elettori del Movimento 5 stelle siano vicini a tante delle nostre idee” ha aggiunto, parlando della scelta degli elettori grillini in vista del ballottaggio. Per cui Sala si è detto ottimista: “È un ottimo risultato – ha fatto notare – che ci responsabilizza, un ottimo punto di partenza per il ballottaggio. Pensiamo di avere in aree attigue grandi possibilità di recupero – ha detto il candidato del Pd – perché abbiamo lavorato tanto sul programma, ci può essere molta convergenza su altre proposte, da qui ripartiremo”.

De Magistris: “E’ l’inizio di una rivoluzione che far parlare di Napoli nei prossimi 5 anni”


Da un vantaggio davvero considerevole, invece, ripartirà il sindaco uscente di Napoli Luigi De Magistris. Che non le ha mandate a dire. “Non si era mai visto un sindaco uscente senza soldi, che ha avuto contro tutti i poteri forti, il governo, la camorra, tutti i partiti politici, arrivare primo al ballottaggio distanziando di 18 punti il secondo arrivato. E’ l’inizio di una rivoluzione che far parlare di Napoli nei prossimi 5 anni” ha detto il primo cittadino uscente. Che non ha mancato di attaccare Renzi, come spesso ha fatto durante la campagna elettorale. “Anche il Presidente del Consiglio, che nelle ultime settimane ha scoperto la bellezza di Napoli ma voleva mettere le mani sulla città, ammette che il voto di oggi non è politico ma premia il governo di una città che non è stata governata così male” ha ricordato, prima di sottolineare come “oggi celebriamo la vittoria del popolo napoletano, non di de Magistris. Non abbiamo ancora vinto, ma sono certo che vinceremo”.

A chi gli faceva notare la stranezza di un sindaco uscente che non vince al primo turno, De Magistris ha risposto: “Mi fa sorridere, perché prima c’era il centrodestra e il centrosinistra. Renzi ha annunciato la rottamazione del suo partito ma poi ha fatto tutto per compattarlo – ha aggiunto – Forse la più grande operazione di rottamazione del partito l’abbiamo fatta noi. Con questo certo non ci candidiamo a fare i commissari del Pd“. Un attacco su tutta la linea quello di De Magistris, che poi è entrato nello specifico: “L’immagine della mostra d’Oltremare più che una rottamazione ci mostra una saldatura – ha aggiunto – lo dissi anche cinque anni fa: se il Pd si vuole rinnovare io posso essere uno strumento. Questa è una grande occasione, ci sono temi da affrontare a partire dalla questione morale. Sono cose abbastanza evidenti anche a persone illuminate come il presidente del Consiglio“.

Giachetti: “Abbiamo fatto un lavoro straordinario, io me la gioco fino all’ultimo”


A Roberto Giachetti, invece, servirà una rimonta per avere la meglio sulla candidata M5s Virginia Raggi, che dopo il primo turno è in vantaggio di quasi 11 punti. In tal senso, l’esponente del Pd per recuperare punti vuole organizzare un confronto pubblico con la sua avversaria. Ha provato a farlo in campagna elettorale, ci riproverà di nuovo. Per ora la Raggi ha risposto picche. A Giachetti resta la soddisfazione: “Abbiamo fatto un grandissimo lavoro, straordinario se pensiamo al punto di partenza. Solo qualche mese fa eravamo quarti secondo la maggior parte dei sondaggi” ha detto, per poi sottolineare come “ora si azzera tutto e lo dico a chi pensa di aver già vinto. Io intendo giocarmela fino alla fine. Io non mi tiro indietro di fronte alle sfide, fino all’ultimo giorno”. “C’è una città arrabbiata che ha voluto manifestare questa rabbia e io non sottovaluto nulla – ha detto ancora Giachetti – Ma ora cambia tutto, c’è da scegliere un sindaco o una sindaca. C’è la faccia mia e della Raggi. Io mi rivolgerò a tutti i romani. Ora è finito il tempo della rabbia”. Così Roberto Giachetti candidato a sindaco di Roma. Giachetti all’inizio della conferenza stampa ha ringraziato “Meloni, Marchini e Fassina perché hanno fatto comunque un lavoro importante. Con loro abbiamo avuto la possibilità di confrontarci, non è successo con tutti. Credo che dentro questa nostra disponibilità, di noi quattro, a confrontarci ci sia anche il frutto dell’affluenza dei romani con le persone rimotivate a partecipare. Se è già pronto un accordo con Marchini? No. Aprire a sinistra? Non farò apparentamenti, ma parlerò a tutti i romani e al popolo di sinistra. Io aprirò un tavolo con tutti i romani“.

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