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Animali uccisi nell’oasi Sos Natura nel Veneziano, Istituto Zooprofilattico: “Sono state le volpi”

Il referto spiega che le lesioni sono compatibili in via esclusiva con i morsi di un canide di piccola taglia. In un primo momento si era pensato a un raid vandalico. Enrico Piva, il proprietario dell'area, aveva raccontato di aver subito minacce
Animali uccisi nell’oasi Sos Natura nel Veneziano, Istituto Zooprofilattico: “Sono state le volpi”
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La legge ancestrale della natura e non la cattiveria dell’uomo. Ad uccidere centotrenta piccoli animali dell’oasi faunistica “Sos Natura” di Spinea, nel Veneziano, non sono stati vandali criminali, come si sospettava, che avrebbero agito per due notti di seguito. Si è trattato quasi certamente di volpi, che si sono scatenate facendo scempio di coniglietti, anatre e anatroccoli, galline e cavie. Una devastazione, che secondo il proprietario dell’oasi era da attribuire a ignoti, intenzionati ad intimidire chi raccoglie con grande passione animali feriti da tutto il Veneto. Il responso scientifico è venuto, invece, dagli esperti delI’Istituto Zooprofilattico di Legnaro, in provincia di Padova. I colpevoli sono le volpi.

Il referto spiega che le lesioni sono compatibili in via esclusiva con i morsi di un canide di piccola taglia. I fori dei canini erano in evidenza, a distanza di circa 4 centimetri uno dall’altro. Una traccia inconfutabile, secondo i veterinari. Anche perché una delle carcasse era stata sventrata sul posto e divorata. Questo dato aveva fatto pensare che un cane fosse stato aizzato per compiere la razzia insensata e cruenta. Invece sarebbero state le stesse volpi ad istruire i cuccioli alla caccia. E questo spiegherebbe le decine di animali uccisi. Un altro indizio decisivo è stato il rinvenimento di escrementi diversi da quelli lasciati abitualmente da conigli, gatti e porcellini d’India. Le analisi hanno confermato che si tratta di escrementi di volpi.

Infine, i carabinieri non hanno trovato tracce di lasciate da scarpe diverse da quelle di Enrico Piva, il proprietario dell’oasi. Nessun essere umano, quindi, si è introdotto di notte nella struttura. I carabinieri intendono comunque approfondire le indagini, anche perché Piva – nella concitazione di questi giorni – ha detto di aver ricevuto minacce e si era detto certo di sapere chi avesse compiuto la devastazione. I carabinieri intendono, inoltre, verificare se tutte le norme siano rispettate nella tenuta dell’oasi.

La notizia aveva suscitato reazioni indignate. A cominciare dal governatore del Veneto Luca Zaia che si era augurato pene esemplari per gli autori del gesto. Centinaia di persone si erano messe a disposizione per vigiliare su “Sos natura”, così da evitare altre incursioni ed è cominciata una raccolta di fondi per rimettere in piedi la struttura. Tantissimi siti dedicati all’argomento, tra cui l’hashtag #iostoconenrico. Per sabato pomeriggio era stato dato appuntamento ai sostenitori di fronte all’ingresso dell’oasi naturalistica. Vinto dallo stress, Enrico Piva ha avuto un malore ed è stato ricoverato in osservazione nell’ospedale di Mirano.

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