Chi fra voi merita la vita eterna? Diceva pressappoco così il richiamo di copertina nel romanzo di Michel Houellebecq, La possibilità di un’isola. Lì gli elohimiti ad indicare la via dell’immortalità attraverso la conservazione del DNA di uomini e cani; qui, ed ora, la KrioRus moscovita che iberna corpi umani e animali in vasconi pieni di azoto liquido. E’ un reportage del Financial Times (“All’interno del bizzarro mondo della crionica”) a raccontare andazzo e frontiere dei luoghi dove si cerca di donare agli umani la vita eterna.

KrioRus è la prima, ed unica, società crionica russa che congela persone e animali con l’obiettivo finale di riportarli in vita una volta che la scienza sarà in grado di curare malattie e far loro vivere una vecchiaia migliore. L’autrice dell’articolo si è avventura tra le strade sterrate e ghiacciate della periferia di Mosca dove ha sede la società russa. Nulla di fantascientifico, ma un semplice e grande capannone bianco con due vasche giganti piene di cervelli e corpi di 45 esseri umani provenienti da nove diversi paesi, come i corpicini di una dozzina di animali domestici, tra cui gatti, cani e un cincillà.

Il processo per la conservazione delle persone è relativamente semplice. Quando un paziente è morto, il corpo viene raffreddato in poche ore, dopo essere stato prelevato dall’ospedale o dall’obitorio il più rapidamente possibile. Al posto del sangue, il deceduto viene riempito con un ‘cryoprotectant’, una specie di antigelo chimico che protegge il tessuto del corpo dal processo di congelamento. I ‘pazienti’ vengono poi raffreddati ad una temperatura che rasenta i 200 gradi sottozero (-195) utilizzando azoto. La crioconservazione di KrioRus, proposta ai clienti di tutto il mondo costa 36.000 dollari per un corpo, o 12mila se si vuole semplicemente conservare testa e cervello. La prima cliente nel 2005 è stata Lidia Fedorenko quando ancora la struttura e i vasconi di KrioRus erano in via di costruzione, tanto che per tener fede alla volontà della donna, e in attesa che i lavori si concludessero, la sua testa è stata tenuta nel ghiaccio secco di una ghiacciaia nella sua camera da letto per qualche settimana. Tra i primi corpi congelati alla KrioRus c’è anche un gattino bianco e marrone di nome Kuzma.

“E’ molto probabile che entro il 2050 i progressi tecnologici rianimeranno un cervello umano, o almeno entro il XXI secolo questo avverrà sempre che non distruggiamo noi stessi”, ha spiegato al FT Danila Medvedev, 35 anni, uno dei due fondatori di KrioRus. Secondo il giovane proprietario dell’impresa “organi artificiali, cellule staminali, e intelligenza artificiale possono essere utilizzate per far rivivere una persona, dipende solo sul contesto normativo e sociale in cui viviamo”. La comunità scientifica internazionale ha più volte bollato questi esperimenti come “sciocchezze”, ma negli Stati Uniti fin da metà degli anni settanta è cresciuta in modo esponenziale la Alcor con sede in Arizona e 140 clienti congelati tra cui la leggenda del baseball, Ted Williams.

L’idea crionica è nata sempre negli Stati Uniti nel 1960 dopo la pubblicazione di un libro intitolato The Prospect of Immortality di Robert Ettinger, un professore universitario del Michigan, che ha sostenuto che una persona congelata nel momento esatto della morte potrebbe successivamente essere riportata in vita. Il primo ‘criopaziente’, un professore di psicologia dell’Università della California è stato nel 1967, mentre nel 1972 era salito ad una mezza dozzina di persone lo hanno copiato nella scelta. Gli esperimenti sono poi rallentati in quanto il titolare della Società crionica della California, un ex riparatore di tv di nome Robert Nelson, si ritrovò subito senza soldi per mantenere la crioconservazione dei suoi pazienti. Alcuni corpi si sono decomposti e la presunta rivoluzione scientifica è finita in tribunale nel 1981 con quasi un milione di dollari di multa da pagare.

La filosofia e la praticabilità della vita eterna hanno attratto l’attenzione di romanzieri e politici più che di veri scienziati, anche solo per confutarne i principi. In Italia è stato l’ex premier Silvio Berlusconi a rilanciare, nel 2014, l’ipotesi di finanziare l’istituto di ricerca dell’amico Don Verzé per permettere alle persone di vivere fino a 120 anni. Sempre in Italia esistono già persone che hanno firmato contratti con la Alcor e che si ritrovano a discutere di eternità grazie ai forum della Società Italiana per la Crionica.

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