La polizia municipale toglie le coperte ai senzatetto, ma il Comune spiega che erano abbandonate e che sono state spostate per tutelare il decoro della città. Nei giorni a cavallo di Natale, a Parma scoppia il caso dei migranti privati dai vigili urbani del materiale con cui ripararsi la notte. La vicenda è stata denunciata nei giorni scorsi da Alberto Marzucchi, della Comunità di Santa Cristina, che ha inviato una lettera al sindaco Federico Pizzarotti e al prefetto di Parma Giuseppe Forlani, poi diffusa dalla stampa, per raccontare l’accaduto. Secondo quanto riferito, nella mattina del 16 dicembre i vigili avrebbero sottratto le coperte utilizzate da alcuni migranti per dormire sotto i portici del palazzo della Pilotta, in pieno centro storico, dove da sempre si rifugiano per essere meno esposti alle rigide temperature notturne.

“Quei migranti – scrive Marzucchi – sono lì a trascorrere la notte non per spirito di esibizionismo, ma perché non trovano posto nei dormitori comunali o non rientrano nei canoni stabiliti per la protezione, temporalmente limitata, dei nuovi richiedenti rifugio”. Sarebbe proprio la Comunità della chiesa di Santa Cristina a fornire a queste persone bisognose le coperte, mentre al cibo provvedono altre organizzazioni. Marzucchi nella sua lettera spiega infatti che numerosi migranti non trovano posto nei dormitori cittadini e sono quindi costretti a dormire all’addiaccio dove riescono.

Uno dei posti scelti è proprio la Pilotta, dove hanno sede la Galleria nazionale e la Biblioteca Palatina, che non solo è un luogo riparato e al coperto, ma è anche sicuro perché monitorato da una telecamera della Questura. I migranti arriverebbero solitamente verso le 22 o 23 lasciando poi libero lo spazio al mattino, prima dell’arrivo di turisti e cittadini, e quindi “non costituiscono motivo di disturbo”. Per l’amministrazione però si tratterebbe di una questione di decoro perché la Pilotta è uno dei principali luoghi monumentali di Parma. “Quelle coperte e quei rifiuti sulla scalinata monumentale in pieno giorno – spiega una nota del Comune – non sono accettabili né per la città, né per i turisti che ogni giorno visitano il palazzo”.

La polizia municipale, chiariscono dal Municipio, avrebbe agito lecitamente perché le coperte si trovavano incustodite in pieno giorno proprio all’ingresso del monumento. Per questo, impossibilitati a identificare i possessori, i vigili avrebbero portato le coperte e il materiale al comando, a disposizione dei proprietari. “Non esiste alcuna azione persecutoria, e il Comune non è affatto insensibile alle problematiche dei cittadini che, non per loro scelta, si trovano a vivere senza avere un tetto a disposizione – continua l’amministrazione Cinque stelle – il Comune è ben consapevole che ci sono situazioni diverse e che chi si trova a Parma senza averne titolo, né avere pratiche in corso per regolarizzare la sua presenza, non può accedere a servizi pubblici”.

Episodi simili si erano già verificati in passato, ma quest’ultimo, per la comunità di Santa Cristina e molte altre associazioni cittadine attive nel sociale che si sono unite alla denuncia, non è ammissibile. “Alcuni ritengono la faccenda indecente per il decoro della città”, continua la lettera di Marzucchi, che poi punta il dito contro le carenze delle istituzioni sull’accoglienza delle persone che chiedono aiuto: “ma forse è indecente perché evidenzia l’incapacità delle istituzioni a provvedere ad un minimo rispetto per i diritti di persone che chiedono aiuto”.

Dalla sua, il Comune ha fatto sapere che spesso il comandante della municipale Gaetano Noè ha offerto alle persone che dormono sotto la Pilotta di trascorrere la notte in dormitori pubblici con posti liberi, ma le stesse avrebbero rifiutato l’offerta per gli orari vincolanti delle strutture. “Il Comune – conclude la nota – presta la massima attenzione possibile con i mezzi di cui dispone e nel rispetto delle leggi, per garantire a tutti la possibilità di trascorrere la notte in un letto, ma non per questo può derogare al dovere di garantire il decoro della città e il rispetto della sua area monumentale”.

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