E’ morta nella notte tra martedì e mercoledì 11 novembre, Cloe Govoni, la donna di 84 anni massacrata in casa da due ladri romeni di 22 e 26 anni. L’aggressione è avvenuta la mattina del 6 novembre a Renazzo di Cento, nel Ferrarese. I due interventi chirurgici all’ospedale S.Anna di Cona per ridurre una gravissima emorragia cerebrale non sono serviti a salvarle la vita. L’anziana era arrivata in condizioni critiche all’ospedale per un grave trauma cranico e la rottura dell’aorta, dopo il pestaggio con calci e pugni da parte dei malviventi. A dare l’annuncio della morte è il sindaco di Cento Piero Lodi su Facebook, che parla di “giorno triste”. E termina il suo ricordo annunciando un giorno di lutto cittadino in concomitanza con i funerali. Mentre la Lega parla di “morte di Stato“.

Migliorano invece le condizioni della nuora della vittima, Maria Humeniuc, 53 anni, romena, con lei in casa al momento dell’irruzione dei banditi. E’ ricoverata all’ospedale Maggiore di Bologna e per i sanitari è fuori pericolo. Era stata proprio lei, nonostante le ferite, a dare l’allarme con il cellulare dopo che i due ladri se ne erano andati.

Si aggrava ora la posizione di Constantin Grumeza, 22 anni, e Leonard Veissel, 26, arrestati dai carabinieri di Cento poche ore dopo l’aggressione e finora accusati dal pm Filippo Di Benedetto di rapina aggravata (bottino 90 euro e alcuni gioielli) e tentato omicidio in concorso. I due si trovano nel carcere dell’Arginone. Entrambi hanno confessato, accusandosi a vicenda. I due si accusano a vicenda. “Non volevamo commettere tutto questo, abbiamo perso la testa davanti a tutto quel sangue, non lo faremo più e ci dispiace”, hanno detto durante l’interrogatorio davanti al gip. Intanto i carabinieri hanno ritrovato i gioielli, rivenduti a un Compro Oro. Avrebbero fruttato poco più di mille euro.

Sulla morte della Govoni interviene la Lega Nord. “E’ un giorno di dolore immenso. La morte di Cloe è morte di Stato e pesa come un macigno sulla coscienza sporca della sinistra italiana, che ha votato indulti, ha sostenuto Caino e mai Abele, si è dimenticata delle vittime. E’ ora di far valere la certezza della pena. Quante morti sta aspettando questa sinistra imbelle?”, commenta il capogruppo leghista in Regione Emilia-Romagna e segretario del Carroccio a Ferrara, Alan Fabbri. Il giorno dell’arresto, il segretario Matteo Salvini auspicò che i due ladri venissero  spediti “in galera a casa loro, ma a calci in culo!”.

ha collaborato Marco Zavagli

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