E’ un Max Pezzali a tutto campo quello che, cappellino e T-shirt d’ordinanza, presenta la sua ultima fatica, “Astronave Max“, album in uscita il primo giugno, prodotto da Claudio Cecchetto e Pier Paolo Peroni con Davide Ferrario. “L’astronave perchè sono sempre stato appassionato di viaggi nello spazio. E’ un mezzo con cui elevarsi dalla terra e guardarsi da lontano, ridimensionando i problemi e le questioni che visti da vicino ci sembrano troppo grandi”.

Nell’intervista con il cantante pavese con FQMagazine sono molti i temi toccati, a partire dalla critica alla tendenza da parte dei cantanti (vedi Fedez e J-Ax) ad esporsi su ogni tema possibile: “Spesso faccio fatica a condividere alla sera una cosa che ho detto al mattino: non penso di dover intervenire su ogni tematica, ma rispetto chi lo fa”. Ancora, dal rapporto con i social network allo stato di salute della discografia, oggi nella morsa dei talent show: “E’ un momento di transizione, non si sa dove si finirà, ma di certo l’industria discografica deve recuperare la sua funzione, prendendosi il tempo e la responsabilità di far crescere nuovi artisti”. La chiacchierata ha avuto anche una virata amarcord: “Sono affezionato a tutti i miei pezzi, ho sempre raccontato il mio presente, non potrei mai rinunciare a ‘Gli anni’ in uno dei miei concerti”.  Alla fine non è mancato un passaggio sul calcio, una delle passioni di Pezzali, che si è lanciato in un pronostico sulla finale di Champions League: “Sulla carta la Juve ha i numeri per farcela ai rigori, ma…”

 

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