Ora c’è la prova. Dopo le indiscrezioni sull’offerta del thailandese Bee Taechaubol e sull’interessamento del cinese Wanda group e le smentite della società, Il Sole 24 Ore rivela i dettagli del dossier (in gergo teaser) che avvia la cessione del Milan. Le 14 pagine del documento preparato dalla banca d’affari Lazard per conto dell’azionista di controllo, la Fininvest della famiglia Berlusconi, sono infatti state consegnate nei mesi scorsi ad almeno una decina di investitori interessati all’acquisto di una quota del club. Prima di tutto i thailandesi, le cui trattative sono culminate nell’incontro ad Arcore con Silvio Berlusconi e l’amministratore delegato Pasquale Cannatelli e che sarebbero pronti a raccogliere capitali anche da altri investitori asiatici per rilevare una minoranza della squadra a patto di ottenere anche un’opzione per il controllo. Cosa che Fininvest, per ora, non è disposta a concedere.

Poi il conglomerato cinese Dalian Wanda, fresco di acquisizione del pacchetto di maggioranza di Infront (la società che gestisce i diritti tv del campionato italiano). Il presidente Wang Jianlin, scrive il quotidiano di Confindustria, ha dichiarato di avere a disposizione ancora 1 miliardo di liquidità da investire, esattamente il valore del Milan secondo Berlusconi. Ma questa valutazione è considerata eccessiva e in più Wanda chiede di avere voce in capitolo sul progetto del nuovo stadio del Portello. In corsa ci sarebbe infine un gruppo americano collegato alla società che gestisce il Madison Square Garden a New York.

Nel dossier di Lazard viene dato molto rilievo alle prospettive di crescita della squadra rossonera e alla forza del suo brand. In particolare, si sottolinea come il club sia il decimo in Europa per ricavi (263,5 milioni) e il quinto per presenza su internet, abbia ottenuto 20 milioni a stagione dagli sponsor della maglia e nel 2013 abbia registrato un risultato rettificato (ebitda adjusted) di 21,59 milioni. A fronte di questo, però, l’esercizio si è chiuso in rosso per oltre 15 milioni e per il 2014 è stimata una perdita superiore ai 50 milioni. Di qui i dubbi sul prezzo considerato “giusto” da Fininvest, cioè appunto 1 miliardo.

Secondo Il Sole tra qualche settimana partirà un processo di dialogo con i potenziali acquirenti con il coinvolgimento della stessa Lazard e di Bnp Paribas come consulenti, mentre finora i colloqui sono stati portati avanti dallo stesso Berlusconi con Cannatelli e il direttore corporate finance & business development di Fininvest Alessandro Franzosi.

 

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