“Signor Presidente, non firmi quella nomina”. Firmato, M5S. Nell’aria c’è l’incontro con il leader Grillo, ma la prima petizione a Sergio Mattarella firmata Cinque stelle riguarda la vicenda della nomina a presidente dell’Ispettorato nucleare del direttore generale del Ministero dell’Ambiente Antonio Agostini, avanzata a ottobre dal consiglio dei Ministri e rimasta in pentola dopo le rivelazioni del Fatto di un’inchiesta penale a suo carico per abuso d’ufficio e turbativa d’asta legata alla gestione dei fondi comunitari quando era direttore generale del Ministero Istruzione Università e ricerca (Miur).

A firmare l’appello sono i senatori Girotto, Castaldi e Petrocelli che avevano votato “no”, insieme ai colleghi di Sel, quando le commissioni di Camera e Senato diedero parere favorevole all’incarico. La notizia dell’indagine e le inchieste de Ilfattoquotidiano.it avevano indotto il ministro dell’Ambiente Galletti a valutare il passo indietro, anche su pressione degli ambientalisti del Pd che rilevavano la mancanza di competenze specifiche come richiesto dalla legge istituiva della nuova agenzia. Da allora la nomina è rimasta “congelata”, lasciando scoperta la casella di comando nel pieno travaso dalla vecchia Sogin alla nuova Isin. Nel frattempo, una serie di iniziative per sensibilizzare il governo a prendere una decisione sul caso, anche a costo di ammettere l’errore di valutazione.

A novembre altri avevano rivolto analoga richiesta a Giorgio Napolitano. Ma non c’era stato alcun seguito. “Non la firmi”, hanno chiesto gli storici ambientalisti Massimo Scalia e Gianni Mattioli, insieme al fisico Giorgio Parisi e a Vittorio Bardi, presidente dell’associazione “Sì alle energie rinnovabili No al nucleare”. Era anche partita una raccolta firme su Change.org all’insegna del “Presidente non firmi”. Ora il Presidente è cambiato e il discorso rivolto al Parlamento, ispirato ai temi della legalità e della difesa del patrimonio ambientale ha destato nuove speranze di ricevere almeno una risposta dal Quirinale, chiamato a ratificare il decreto di nomina qualora il Consiglio dei Ministri procedesse. Così la lettera (leggi la versione integrale) dei senatori grillini – al momento – risulta la prima iniziativa indirizzata al nuovo Capo dello Stato.

“L’Ispettorato e il suo Direttore – scrivono i parlamentari Cinque Stelle – dovranno sovrintendere a scelte che avranno importanti conseguenze sulle future generazioni, la messa in sicurezza dei lasciti nucleari, la localizzazione, la realizzazione e le attività del deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Una infrastruttura che custodirà la pesante eredità della stagione nucleare italiana, che funzionerà almeno 300 anni (un periodo che copre 15 generazioni). Da qui, l’affondo: “La proposta di Agostini non risponde alle caratteristiche della legge, il suo cv non comprende le competenze che la legge individua”. E sui requisiti di onorabilità pesa ancora l’indagine sui fatti del Miur relativi al 2011: “In un rapporto degli ispettori della Ragioneria Generale dello Stato in merito al lavoro di direzione espletato al Ministero dell’Istruzione da Antonio Agostini, nel quale verrebbe espresso questo giudizio: “Inadeguato a gestire programmi così complessi (…),con profili di illegittimità suscettibili di determinare una configurazione di danno erariale e circostanze penalmente rilevanti”.

Antonio Agostini, raggiunto al telefono, si dice fiducioso in un rapido chiarimento degli addebiti e in una prossima convalida dell’incarico da parte del Consiglio dei Ministri. “Non ho ricevuto comunicazioni in proposito”. Se e quando avverrà, quello sarà un banco di prova per il nuovo Presidente, che potrebbe trovarsi a ratificare una nomina contestatissima dalle opposizioni ma difesa dalla maggioranza, su cui incombono le decisioni della Procura.

Aggiornato il 10 agosto 2017 senza alcuna richiesta dell’interessato I procedimenti penali e gli accertamenti contabili nei confronti di Antonio Agostini citati in questo articolo nel 2017 hanno dato esito ad archiviazioni e proscioglimenti: il Gup di Roma lo ha prosciolto, nell’ambito del procedimento N.56860/14 RGNR con sentenza 23/5/2017, mentre il Gip di Roma ha, altresì, archiviato, su richiesta della Procura, il procedimento penale RGNR5756/15. Si è concluso con l’archiviazione anche il procedimento contabile instaurato dinanzi alla Corte dei Conti del Lazio con decisione comunicata il 21/2/2017.

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