Il mondo FQ

Giuseppe Giannini, l’ex Principe della Roma a giudizio per frode sportiva

L'ex calciatore e ora allenatore del Libano è accusato di aver pagato alcuni giocatori avversari per favorire la sua squadra quando era ct del Gallipoli. E' imputato insieme ad altre 103 persone nell'ambito dell'inchiesta Aracne
Giuseppe Giannini, l’ex Principe della Roma a giudizio per frode sportiva
Icona dei commenti Commenti

C’è anche il Principe, ex calciatore di Roma, Napoli, Lecce e Nazionale, tra i 104 imputati rinviati a giudizio nell’ambito dell’inchiesta Aracne. Giuseppe Giannini, ora allenatore della nazionale libanese, è accusato di frode nelle competizioni sportive per il campionato 2008-2009 di Lega Pro. In quegli anni il calciatore era ct del Gallipoli e, come scrive Repubblica Napoli, avrebbe versato una somma di denaro ad alcuni avversari per permettere la promozione della sua squadra.

Secondo il pm Curcio l’ex capitano che nel 2005 corse anche per le regionali del Lazio con la lista di Forza Italia (non fu eletto), avrebbe pagato 50mila euro ad alcuni giocatori del Real Marchanise per perdere l’ultima partita di campionato e permettere così la promozione in serie B del Gallipoli. Insieme a Giannini, che ha sempre respinto le accuse, avrebbero versato la somma di denaro anche il direttore sportivo Luigi Dimitri e Salvatore Righi legato alla cosca dei Contini. Il 17 febbraio prossimo è fissata la prima udienza del processo.

L’inchiesta, condotta dalla Dda di Napoli, riguarda le attività illecite del clan camorristico dei Contini. “E’ falso e ingiusto accostare il mio nome alla camorra o alla mafia. I magistrati hanno appurato che non c’è alcun rapporto tra quanto mi viene contestato e queste associazioni”, ha commentato l’ex calciatore, che sulla frode sportiva non ha invece voluto rilasciare commenti: “Quando sarà il momento verrò sentito e sicuramente cercherò di chiarire tutto. Ho fiducia nel lavoro della magistrature e nelle indagini che stanno portando avanti. Domani torno in Libano per riprendere il mio lavoro, mi spiace aver letto queste cose non vere e spero che certe notizie vengano rettificate”, ha concluso.

→  Sostieni l’informazione libera: Abbonati rinnova il tuo abbonamento al Fatto Quotidiano

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione