Si è svolta presso la sede romana dell’Associazione Stampa Estera in Italia una conferenza per raccontare storie di inchieste giudiziarie nate a Roma, ma mai concluse. Vicende già anticipate da ilfattoquotidiano.it che ora hanno attirato l’attenzione anche dei corrispondenti dei giornali d’oltreconfine. Come le indagini condotte dal pool investigativo diretto da Gaetano Pascale, ex ispettore della Squadra Mobile di Roma, che 11 anni fa potevano decapitare alcuni clan mafiosi dominanti a Roma. “Preparammo un’informativa – ha raccontato Pascale – fotocopia dell’ordinanza per 416 bis dell’operazione Nuova Alba, ma fummo bloccati“. Altra vicenda simile alla storia di Pascale è stata raccontata da Filippo Bertolami della segreteria nazionale del sindacato Pnfd. “Oggi come 11 anni fa – ha denunciato Bertolami – il sostituto commissario che per oltre quattro anni si è occupato a Latina delle cosiddette misure di prevenzione nei confronti di presunti esponenti delle organizzazioni criminali che infestano il basso Lazio, è stato bloccato”. A concludere ci ha pensato Antonio Turri, presidente dell’associazione ‘I Cittadini contro le mafie e la corruzione’ che ha raccontato una storia per alcuni aspetti surreale: banconote delle vecchie lire sotterrate in un terreno confiscato al clan dei Casalesi
di Luca Teolato

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