Gli scavi del Vittoria Park rischiano di compromettere i resti archeologici che si trovano sotto la superficie della piazza? A oltre un anno dall’inizio dei lavori per il parcheggio sotterraneo di Reggio Emilia che ha scatenato le polemiche di residenti e commercianti uniti nel comitato No Park, sul cantiere del centro storico si addensano nuovi dubbi. A sollevarli per primo il Movimento 5 stelle, che nell’ultimo sopralluogo ai lavori nella prima settimana di dicembre ha notato i teli a protezione dei ritrovamenti archeologici. Dalle immagini scattate, emerge una pavimentazione in laterizio, che potrebbe nascondere antichi edifici o addirittura mosaici di pregio che una perizia aveva rilevato a livello sotterraneo in corrispondenza della piazza, come aveva segnalato un anno fa l’ex consigliere M5S Matteo Olivieri. Quello che si nasconde sottoterra, secondo molti, potrebbe essere un’antica Cittadella risalente al 1339 fatta costruire da Luigi Gonzaga, allora signore di Reggio, anche se dal Comune non ci sono conferme. Di qualunque cosa si tratti però, i cittadini chiedono di essere messi al corrente.

Con i Cinque stelle torna alla carica anche il comitato NoPark, che ha chiesto l’intervento della Soprintendenza affinché vigili sui ritrovamenti. Anche la deputata Cinque stelle Maria Edera Spadoni ha presentato un’interrogazione al Governo, che però non ha ancora ricevuto risposta. Quello che è certo è che l’area nelle vicinanze del parcheggio ha già portato alla luce di recente anfore romane probabilmente appartenenti a una delle più importanti fornaci di Reggio Emilia. Per il comitato e i Cinque stelle dunque non è da sottovalutare l’importanza dei ritrovamenti sotto la piazza. Su Facebook rincara la dose anche il comitato civico Peggio Emilia, che chiede conto all’amministrazione di cosa stia accadendo nel cantiere a due passi dal Municipio, “perché la cittadinanza non ha ad oggi ricevuto alcun segnale o meglio, perché il sindaco e la sua giunta ad oggi ancora non si esprimono, non rendicontano ai cittadini reggiani in merito a quanto di importante è stato ritrovato nella loro città”. Il Comune ha rassicurato sul fatto che i lavori sono seguiti dalla Soprintendenza, ma le domande aperte sul cantiere rimangono, soprattutto su quale sarà il destino dei reperti. “Siamo arrivati al momento più delicato – aggiungono i rappresentanti del comitato NoPark – dove la storia si scontra con gli interessi economici che hanno avuto la meglio sul buon senso e il rispetto del nostro patrimonio artistico”.

Ora che i reperti sono stati raggiunti dagli escavatori, poi, comincerà il cantiere archeologico, che per un po’ bloccherà i lavori per la realizzazione dei box sotterranei. Questo significa, spiegano i Cinque stelle, che piazza Vittoria potrebbe rimanere un cantiere per molto tempo. “Bisognerà capire i tempi dell’avanzamento dei lavori e la possibilità che vi siano ulteriori ritrovamenti avanzando con lo scavo. Giusto pochi giorni fa siamo venuti a sapere che un cantiere simile realizzato alcuni anni fa a Cremona in una piazza più piccola di piazza della Vittoria è durato sei anni a causa dei ritrovamenti”. Altro problema sarà capire anche che fine faranno i ritrovamenti. “Purtroppo per il Comune e per i costruttori è più importante la realizzazione dei box privati che l’eliminazione di una parte storica della nostra città”.

A smentire le ipotesi dei comitati e dell’opposizione è la consigliera comunale del Pd Federica Franceschini, presidente della commissione Istituzioni culturali: “I reperti di cui si parla ultimamente sono di un fognolo del XIX secolo, ossia i resti di una fogna, che non riveste interesse archeologico particolare” scrive su Facebook. La consigliera rassicura sui controlli del cantiere da parte della Soprintendenza ai beni archeologici e riporta i risultati dell’ultimo sopralluogo svolto sugli scavi, da cui sarebbe emersa non una cittadella, bensì i resti di “una fogna ampiamente smangiata (danneggiata) durante i lavori di rifacimento dell’Isolato San Rocco nel dopoguerra. Il fognolo ha al limite un qualche interesse storico e infatti tutto viene scavato con attenzione e precisamente documentato”. Per Franceschini le possibilità di ritrovamento di resti del borgo della città post antica, della città medievale o di un deposito romano ci sono, ma nell’eventualità di uno scavo più profondo ,e nel caso, assicura che “si presterà grande attenzione agli eventuali reperti di valore archeologico che potrebbero emergere dagli scavi, e se accadrà ogni documento verrà tutelato, conservato con cura, valorizzato e reso fruibile a tutti”.

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