Rischiano di diventare esplosivi gli effetti della grave crisi occupazionale che da anni affligge Livorno. A partire dal 2015 i cittadini potrebbero infatti non poter più contare neanche su quegli aiuti che il Comune fino oggi metteva a disposizione per arginare povertà e marginalità sociale. L’assessore al Sociale della giunta M5s Ina Dhimgjini ha presentato la proposta di variazione al bilancio in cui si prevede un taglio del 4 per cento nel comparto sociale: ovvero sia il taglio delle card prepagate con cui circa 300 persone in difficoltà possono acquistare generi di prima necessità o pagare utenze, sia i contributi per assicurare borse-lavoro (offerte esperienze formative con tanto di tutor) in favore di soggetti a rischio emarginazione o devianza. Tutto ciò in conseguenza della manovra di pareggio di bilancio 2015 che per il comparto sociale (21 milione complessivi) prevede una “sforbiciata”di 843mila euro.

La manovra comporta anche tagli drastici sia sui contributi al pagamento della Tari che a quelli e all’affitto. “Siamo costretti a effettuare scelte impopolari – dichiara ilfattoquotidiano.it il sindaco Filippo Nogarin – e a apparire come i ‘cattivi’. La colpa però è del governo e della riduzione dei trasferimenti agli enti locali: solo per l’anno prossimo il Comune di Livorno dovrà fare a meno di circa 15 milioni di euro”. Non si poteva però evitare di effettuare tagli in un settore così delicato, visto anche il periodo così difficile? “Purtroppo non possiamo ‘congelare’ il sociale: per mantenere il bilancio in equilibrio siamo costretti a fare piccoli tagli in tutti i settori”.

Che ne pensano Caritas, Arci e Unione Inquilini? “Vorrei approfondire la questione – spiega la presidente della Caritas suor Raffaella Spiezio – mi auguro però che non si voglia davvero mettere in ginocchio le persone visto che la città sta già vivendo un momento critico. Vorrei inoltre capire se la giunta ha in testa o meno una precisa progettualità di welfare”. Nel 2014 la Caritas ha speso circa 60mila euro per sostenere i bisognosi nelle spese relative a casa, bollette, libri scolastici e medicine: “Stiamo già facendo enormi sforzi. Mi auguro che la giunta convochi al più presto la Caritas e le altre associazioni: serve un tavolo comune per affrontare questa situazione critica”. Anche il vescovo Simone Giusti sottolinea l’importanza di una sinergia: “Livorno sta purtroppo implodendo, dobbiamo unire le forze”.

Il responsabile dell’Arci Marco Solimano parla di “segnali preoccupanti e non incoraggianti” che arrivano dalla giunta: “L’attenzione al sociale è sempre stata una delle caratteristiche dirimenti delle amministrazioni livornesi”. Colpire le marginalità sociali significa insomma “sferrare un duro colpo alla città”. Di tutt’altro avviso invece il responsabile dell’Unione Inquilini Paolo Gangemi: “Non è davvero colpa del Comune se si taglia. E’ il governo Renzi a mettere in difficoltà gli enti locali”.

La manovra è stata presentata in commissione consiliare dall’assessore al sociale Ina Dhimgjini. “Sono molto rammaricata – ha dichiarato la 28enne – si tratta effettivamente di un taglio drastico e doloroso, determinato dai vincoli imposti dal Patto di stabilità“. Poi precisa: “In un primo momento si pensava a un taglio del 10% che avrebbe voluto dire rinunciare a 1,5 milioni di euro. Mi auguro vivamente che in giunta si possa rimodulare anche questo taglio del 4%: farò di tutto per salvare il comparto, in città il disagio sociale è aumentato”.

La proposta di manovra sul comparto sociale (20% del bilancio comunale) prevede l’azzeramento dei 326mila euro previsti per i “contributi sociali mediante card” e dei 91mila euro per le cosiddette borse-lavoro. Capitoli che la stessa Dhimgjini non esita a definire “tragici”. La sforbiciata colpirà però anche i contributi per il pagamento della Tari (si passerà da 432 a 198mila euro) e quello per il pagamento dell’affitto (da 296 a 196mila). L’assessore fa però presente che la giunta ha già stanziato 120mila euro per far fronte alla morosità incolpevole e permettere la graduazione degli sfratti.

Poi aggiunge: “Stiamo lavorando per attirare fondi regionali ed europei“. “Sono consapevole dei tagli – prosegue – e delle critiche che arriveranno, ma non per questo mi tirerò indietro. Nei prossimi giorni ho convocato una riunione con gli assistenti sociali per definire nuove linee di operato. La situazione in città diventerà sempre più difficile ma noi non ci faremo trovare impreparati”. Poi la conclusione: “Sono completamente al servizio della città”.

aggiornato dalla redazione web l’8/12/2014 alle 12.02

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