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Catania, assolti tutti gli imputati per il processo “veleni all’università di Farmacia”

Il pm aveva chiesto per 8 persone condanne che andavano dai 4 ai 3 anni per disastro ambientale colposo, omissione in atti d'ufficio e falso ideologico in atto pubblico. I genitori di Agata Annino, studentessa morta di tumore a 30 anni: "Ci hanno tolto la fiducia nelle istituzioni"
Catania, assolti tutti gli imputati per il processo “veleni all’università di Farmacia”
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Tutti assolti “perché il fatto non sussiste”. La Terza sezione penale del Tribunale di Catania ha assolto tutti e otto gli imputati nel processo sui presunti casi di inquinamento ambientale nella facoltà di Farmacia. I fatti risalgono al 2007 e secondo l’accusa, erano stati versati nei lavandini dei laboratori di composti chimici utilizzati per sperimentazione. I capi di imputazione contestati nel processo andavano dal disastro ambientale all’omissione di atti d’ufficio. Il tribunale ha disposto anche il dissequestro delle aree interessate nell’inchiesta. Alla lettura della sentenza è calato il silenzio nell’aula, dove erano presenti anche i genitori di Agata Annino, la specializzanda in Farmacia morta a 30 anni per un tumore.  

Le pene richieste dal pm, Giuseppe Sturiale, andavano dai 3 ai 4 anni di reclusione per disastro ambientale colposo, omissione in atti d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico: 4 anni per l’ex direttore amministrativo dell’Ateneo Antonino Domina; 3 anni ed otto mesi per il dirigente dell’ufficio tecnico Lucio Mannino; 3 anni e 2 mesi per gli altri sei imputati Marcello Bellia, Francesco Paolo Bonina, Fulvio La Pergola, Giovanni Puglisi, Giuseppe Ronsisvalle e Franco Vittorio. La Procura ha chiesto l’archiviazione anche per la seconda inchiesta per omicidio colposo e lesioni colpose, nata da uno stralcio del fascicolo principale.

“Speravamo che qualcosa potesse cambiare nella nostra società, ma questa sentenza ci fa capire che niente mai cambierà”, ha commentato Maria Lopes, madre della studentessa morta e alla quale si è ispirato nel 2013 il film “Con il fiato sospeso” di Costanza Quatriglio in gara al Festival di Venezia. “Ci speravo perché ai miei ragazzi ho insegnato ad avere fiducia nelle istituzioni. Adesso non ce l’ho più“. Si è detto invece sollevato il rettore, Giacomo Pignataro: “L’università di Catania”, ha detto, “esprime il proprio sollievo per la sentenza di piena assoluzione dei docenti e dei dirigenti dell’Ateneo, che risultavano imputati nel processo relativo alle vicende dei laboratori di Farmacia, sentenza che riconosce che tutti i fatti addebitati, in particolar modo quelli che sostanziavano l’imputazione di disastro ambientale, non sussistono”.

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