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A Parma il “funerale del cassonetto”. Ma i giudici respingono ricorso inceneritore

A Parma il “funerale del cassonetto”. Ma i giudici respingono ricorso inceneritore
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Il Comune di Parma celebra il funerale dell’ultimo cassonetto dei rifiuti. E questa volta, non in senso figurato. Per salutare l’estensione della raccolta differenziata porta a porta in tutta la città e dire addio all’indifferenziata, l’amministrazione Cinque stelle ha organizzato un “de profundis” scherzoso. Un originale corteo funebre con tanto di fiori e partecipanti con occhiali scuri, ma anche musicisti, giocolieri e ballerine, che hanno accompagnato nel suo “ultimo viaggio” per le strade del centro storico il cassonetto, prima di congedarlo. All’iniziativa, che si è tenuta il giorno in cui il Comune ha annunciato l’estensione del porta a porta in tutti i quartieri di Parma, hanno partecipato anche il sindaco Federico Pizzarotti, Raphael Rossi per Iren e l’assessore all’Ambiente Gabriele Folli. “Il cassonetto stradale appartiene ormai al passato – ha spiegato l’assessore – Se tutte le città seguissero l’esempio di Parma, non ci sarebbe più bisogno di discariche e inceneritori”. L’amministrazione festeggia in allegria il traguardo del 62,1 per cento di raccolta differenziata raggiunta con il porta a porta a marzo 2014, con l’obiettivo di arrivare in tempi brevi all’80 per cento, ma le polemiche per il sistema introdotto in città, tra discariche abusive e disservizi nella gestione, non sono ancora cessate





E intanto a Ugozzolo, l’inceneritore è vivo e vegeto, e la sua attività è ormai inarrestabile. Anche il Consiglio di Stato infatti ha dato ragione a Iren, respingendo l’ultimo ricorso presentato dal Comune di Parma e condannando quest’ultimo al pagamento di 1500 euro di spese legali, ponendo fine al braccio di ferro tra la multiutility e l’amministrazione di Federico Pizzarotti, che dall’estate 2013 ha portato all’accensione a singhiozzo dell’impianto per la presunta mancanza di agibilità e del permesso edilizio contestati da Comune e Provincia. La battaglia contro il forno di Ugozzolo, che a Pizzarotti è costata anche la “scomunica” di Gianroberto Casaleggio, sembra dunque essere persa definitivamente. Il sindaco però ha sempre detto che avrebbe continuato a lottare su altri fronti, dal piano regionale sui rifiuti alla raccolta differenziata, e in questo spirito rientra il funerale del cassonetto. L’iniziativa, che non ha avuto nessun costo per il Comune, ha visto la regia di Mattia Bergonzi dello studio Factory di Parma, che ha coordinato una cinquantina di figuranti espressione di diverse realtà sportive del territorio, tra cui rugbisti, ballerine, skater, ciclisti, giocatori di baseball e pugili, sulle note del Quintetto di Ottoni matildici. “Mi sono ispirato al cinema di Fellini – ha detto il regista – finisce un mondo e ne inizia un altro, quello della raccolta porta a porta. Ho cercato di rappresentarlo in modo ironico con l’obiettivo di stemperare i toni e, allo stesso tempo, di segnare un momento di svolta”.

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