E’ di nuovo sotto interrogatorio, Maurizio Allione, il figlio della coppia assassinata a Caselle Torinese, che ha indicato agli inquirenti una buca contenente gli oggetti rubati alle tre vittime. Il fosso si trova vicino alla villetta delle vittime. Sono state ritrovate tazzine da caffè e un guanto di lattice, acquisiti dai Ris per essere analizzati. Allione ha raccontato di averle trovate per caso e di ritenere che appartenessero ai genitori. Nella villa del delitto, intanto, sono arrivati anche gli artificieri dei carabinieri che stanno scandagliando il giardino con un metal detector alla ricerca del coltello usato per il triplice omicidio.

Il pm Fabio Scevola affiderà domani l’incarico per le autopsie delle vittime. E’ possibile che l’esame venga svolto già nel pomeriggio, almeno su uno dei cadaveri. Il riscontro dovrebbe permettere di stabilire con precisione quando è avvenuto il triplice omicidio. Finora, infatti, il primo esame sommario dei corpi aveva stabilito solo che il delitto fosse avvenuto almeno 24 ore prima del ritrovamento di domenica mattina. Pagano è stato il primo a trovare i cadaveri domenica scorsa. Maurizio Allione, il figlio 26enne della coppia che al momento del ritrovamento si trovava in vacanza con la fidanzata, non è indagato. Non avendo più notizie dei genitori aveva chiesto al vicino di casa di andare a controllare: “Mi ha detto che non aveva trovato nessun altro a cui domandare quel favore. All’inizio non era particolarmente preoccupato, ma man mano che passava il tempo è diventato sempre più teso”, ha confermato Andrea Pagano. Che intervistato su Repubblica dice: “La casa era in penombra, ma ho capito subito che non erano morti da poco per via del colore delle unghie del padre”.

Gli Allione per Pagano erano “una famiglia come tante altre. Non ho mai frequentato molto casa dei suoi. Vivevano nella villetta della nonna. Si sono sempre sostenuti a vicenda. So che i genitori stavano ristrutturando un appartamento al piano superiore proprio per Maurizio. Ma non so se lui avesse davvero intenzione di andarci, non ne abbiamo mai parlato”.

I carabinieri del Ris sono tornati per la seconda volta nella villetta. Il giorno di Befana i militari del Reparto investigazioni scientifiche hanno fatto un primo sopralluogo di cinque ore, rilevando tracce ematiche e biologiche e impronte. Oggi sono tornati in via Ferrari, alla periferia del paese, dove si trova la villetta, e alle nove e trenta di mattina il sopralluogo è ripreso. I militari hanno stabilito che il sangue delle vittime è stato assorbito dalla moquette, questo spiega l’assenza di tracce di sangue dalla casa, che aveva fatto pensare a una intossicazione da monossido. Le indagini sono condotte dai carabinieri e il pm Fabio Scevola. Al momento non ci sono indagati.

Stefano Castrale legale di Maurizio Allione dichiara: “Ho visto Maurizio ieri pomeriggio per 4 ore, era provato e ovviamente scosso soprattutto dalla pressione di questa indagine”.

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