”Diranno che è colpa mia se i ministri del Pdl valuteranno le dimissioni davanti al massacro giudiziario del loro leader eletto da milioni di italiani. Ma io mi domando: se due amici sono in barca e uno dei due butta l’altro a mare, di chi è la colpa se poi la barca sbanda?”. Silvio Berlusconi, in un’intervista al settimanale di Comunione e Liberazione Tempi in edicola giovedì 5 settembre, mette alle strette chi deciderà di votare per la sua decadenza. Il ministro Angelino Alfano ha già avvertito il Partito democratico di scegliere il no, al contrario di quanto ha dichiarato nei giorni scorsi il presidente del Consiglio che aveva avvertito il Pdl: “Si assumerà la responsabilità delle sue decisioni”.

Il punto su cui si gioca la tenuta dell’esecutivo è sempre quello. È il voto sulla decadenza che, prosegue Berlusconi, minerà le sorti del governo, nonostante vi siano alternative percorribili affinché questo non avvenga. “Ci sono molte strade e tutti non possono non saperlo”, dice citando il presidente della sezione feriale della CassazioneAntonio Esposito, secondo cui il leader del Pdl non poteva non sapere del meccanismo della frode fiscale per cui è stato ritenuto colpevole dalla Suprema Corte. Una sentenza che il condannato giudica “infondata, ingiusta, addirittura incredibile”.

L’ex premier, nel colloquio col direttore Luigi Amicone, ribadisce la volontà di essere ancora leader del Pdl. “Possono farmi tutto – precisa – ma non possono togliermi tre cose. Non possono togliermi il diritto di parola sulla scena pubblica e civile italiana. Non possono togliermi il diritto di animare e guidare il movimento politico che ho fondato. Non possono togliermi il diritto di essere ancora il riferimento per milioni di italiani, finché questi cittadini liberamente lo vorranno”. 

Il Cavaliere parla anche della figlia Marina, di cui nelle ultime settimane si è molto discusso per una possibile successione alla guida del partito. Un’ipotesi, però, che suo padre accantona. “Mia figlia Marina – ha spiegato – è stata una leonessa nelle sue uscite pubbliche di questi mesi. Il suo valore di persona, di imprenditrice, di donna, di cittadina, è sotto gli occhi di tutti. Le ho dato alcuni consigli, con amore e credo con lungimiranza e sono assolutamente sicuro che non scenderà in campo al mio posto”.

Nell’intervista Berlusconi parla anche della legge sull’omofobia sulla quale si dice fiducioso (“è giusto dotare il nostro paese di strumenti per evitare ogni odiosa discriminazione sul terreno degli orientamenti e delle scelte personali e sessuali; dall’altro, dobbiamo evitare che ciò possa tradursi in interpretazioni limitative sul piano delle opinioni. È possibile trovare un equilibrio, anzi ne sono certo”) e della riforma della giustizia, legata alla raccolta firme dei radicali sostenuta anche dal Pdl. “Ho grande fiducia – dice – che entro il 30 settembre sarà stata raccolta, nonostante il periodo estivo, una valanga “buona” di firme liberali e garantiste”. 

Quanto alle condizioni a cui è legata la continuità del governo, per l’ex premier è necessario uno “choc economico positivo” che passa anche attraverso l’abolizione dell’Imu. “O nei prossimi 50 giorni il governo è in grado di dare una scossa in positivo che possa essere percepita da tutti gli italiani, oppure saremo ancora inchiodati a una tendenza recessiva. E non si potrà certo esultare per qualche eventuale ‘zero virgola’ in più. O l’Italia riprende a correre, oppure rischiamo di pagare un prezzo altissimo alla crisi”. Il governo Letta, aggiunge il Cavaliere, “è nato con l’obiettivo di un alleggerimento fiscale per tutti gli italiani. Siamo un Paese in cui la domanda interna, i consumi interni, sono in forte calo. Occorre uno choc economico positivo, e tutti sanno che la strada maestra è quella di lasciare più soldi nelle mani delle famiglie, delle imprese, e dei lavoratori attraverso consistenti riduzioni fiscali. Ecco perché l’abolizione dell’Imu su prima casa e agricoltura (abolizione che, lo ricordo ancora, vale appena un duecentesimo della spesa pubblica italiana) è un primo passo decisivo per ridare slancio all’economia”.

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