I poliziotti condannati per l’omicidio colposo di Federico Aldrovandi potrebbero uscire di prigione grazie al ‘salva carceri’. I legali di Monica Segatto (reclusa a Rovigo), Paolo Forlani e Luca Pollastri (rinchiusi nell’Arginone di Ferrara) hanno depositato nei giorni scorsi una seconda istanza di scarcerazione. Questa volta sulla base del decreto che prevede i domiciliari per le pene residue inferiori ai diciotto mesi.

Tre dei quattro agenti condannati in via definitiva a tre anni e mezzo (ridotti a sei mesi grazie all’indulto) per la morte del ragazzo avvenuta a Ferrara il 25 settembre 2005, hanno visto lo scorso 29 gennaio rigettare dal tribunale di sorveglianza le rispettiva richieste di affidamento ai servizi sociali o, in subordine, ai domiciliari. I loro avvocati tentano ora la carta del salva carceri. Due le condizioni da assolvere. “Un luogo di domicilio idoneo e il fatto che la persona non sia socialmente pericolosa” spiega l’avvocato Gabriele Bordoni, difensore di Forlani, che ha depositato gli atti lo scorso 4 febbraio. Il primo requisito non comporta grossi problemi. Quanto al secondo, “il fatto stesso che gli agenti siano stati raggiunti dai provvedimenti disciplinari (sospensione dal Corpo della Polizia di Stato per la durata di sei mesi), “esclude ipso facto la possibilità di reiterazione del reato colposo in servizio”.

A decidere su questa ulteriore istanza sarà il magistrato di sorveglianza dei due distretti interessati, quello di Bologna, per Forlani e Pollastri, e quello di Padova, per la Segatto. a decidere. La posizione del quarto poliziotto condannato, Enzo Pontani, la cui udienza era stata rinviata per difetto di notifica, verrà esaminata il prossimo 26 febbraio.

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