639,74 euro. È questo ciò che rimane dei 3.800 euro versati in beneficenza da chi, il 20 giugno scorso, ha partecipato al concerto “Musicisti per l’Emilia”, in scena al Teatro Regio di Parma. Questa la cifra che è stata effettivamente devoluta alla Fondazione Scuola di Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli”, situata in una Mirandola devastata dal terremoto, per finanziare le borse di studio dei giovani allievi. “Una somma di denaro misera” commenta il consigliere comunale Roberto Ghiretti, di Parma Unita, il primo a chiedere spiegazioni al sindaco Federico Pizzarotti che a giugno, con l’allora sovrintendente Mauro Meli, presentò l’evento in conferenza stampa.

“I soldi raccolti dal concerto ammontano, in tutto, a 4.520 euro, perché ai 3.800 provenienti dalla vendita dei biglietti si sommano i 720 euro donati da Giancarlo Liuzzi, il direttore della comunicazione del teatro, che ha rinunciato al suo compenso per la serata. Com’è possibile, quindi, che non sia rimasto altro da donare, se non 600 euro?”. I conti, però, non sono difficili da fare, e consuntivo alla mano, è proprio Ghiretti a elencare dove siano finiti i soldi donati dai cittadini di Parma.

“Quando a ottobre, quindi 4 mesi dopo il concerto, la Fondazione Andreoli scrisse una lettera per chiedere l’esito dell’evento e se, come promesso, potesse ricevere in beneficenza i fondi raccolti per integrare le borse di studio dedicate agli allievi residenti nelle zone colpite dal terremoto, il Teatro, un mese dopo tra l’altro, rispose indicando in 639,74 euro la cifra destinata in beneficenza. Questo poiché dal ricavato erano stati tolti i costi ‘vivi’ sostenuti dal Regio”. Tra i quali, ad esempio, 1.200 euro per i vigili del fuoco, 112 euro per il macchinista, 95 euro per l’elettricista, 442 euro in materiali per la stampa, 50 euro per la pubblicità su internet, 102 euro per l’addetto alla biglietteria, 535 euro per pagare le maschere e, ovviamente, 378 euro per la Siae. Per un totale di 3.880 euro.

“Questa non è beneficenza ma carità pelosa – critica Ghiretti – se Liuzzi non avesse rinunciato al suo compenso, il totale dei costi avrebbe superato i ricavi. Quindi qualcuno ci avrebbe dovuto pure mettere 80 euro! Comprendiamo che le casse del Teatro Regio siano vuote ma, allora, non ci si presta a sostenere un evento benefico mettendosi in bella mostra e poi tenendosi quasi tutto l’incasso (e lasciando inoltre trascorrere sei mesi prima di versare le briciole) con la scusa delle spese vive, quando, solo per dirne una, sono venuti a Parma orchestrali da tutta Italia senza alcun rimborso”.

Anche perché sulla locandina, pubblicata online sul sito internet del teatro, si leggeva che “l’intero incasso” sarebbe stato devoluto alla Fondazione. Non si parlava, quindi, di beneficenza ‘al netto’ delle spese, né tanto meno di un’attesa lunga mesi per devolvere la somma. Giunta effettivamente con diverse settimane di ritardo rispetto all’ultima data utile per finanziare le borse di studio degli allievi terremotati. Il versamento, infatti, è datato 4 dicembre 2012, peccato che il termine per l’assegnazione dei sussidi scadesse il 22 ottobre, un mese e 14 giorni prima della donazione.

“E’ una vergogna”, “l’evento ai terremotati non ha portato nulla, ma la pubblicità mediatica è servita ai politici, anche perché l’evento ha avuto rilevanza televisiva” “chiediamo un chiarimento” sono le prime critiche che la rete ha mosso all’amministrazione comunale, “è un concerto benefico senza beneficienza”.

“Noi ringraziamo comunque chi ci ha aiutato” commenta invece Mirco Besutti, direttore della Fondazione Andreoli, che nel merito della questione preferisce non entrare. Tanti italiani, privatamente, non hanno dimenticato la scuola di musica e complessivamente, ben 111 allievi riceveranno un sussidio per il 2013.

“Aspettiamo una spiegazione dal sindaco” incalza invece Ghiretti “quasi verrebbe da sperare in una bufala, uno scherzo. Ma dati alla mano, è difficile sbagliarsi”. 

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