Sono stati arrestati nell’ambito dell’inchiesta della procura dell’Aquila sui lavori di messa in sicurezza anti-sismica assegnati dalla Provincia per le scuole di Avezzano e Sulmona. Si tratta di Valter Angelo Specchio, direttore generale della Provincia dell’Aquila, Giancostantino Pischedda, procuratore speciale di una impresa di Cagliari, e Franco Rossano Palazzo, legale rappresentante di una società di impianti tecnologici con sede a Foggia. 

Gli arresti sono stati eseguiti questa mattina dagli agenti della Squadra mobile dell’Aquila e attualmente Specchio si trova nella casa circondariale di Teramo, mentre gli altri due sono stati posti agli arresti domiciliari. A condurre le indagini sono stati anche i carabinieri del Raggruppamento operativo speciale e i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, su richiesta dei sostituti procuratori Stefano Gallo, David Mancini e Roberta D’Avolio accolta dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella.

Gli indagati dovranno rispondere a vario titolo dei reati di corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, peculato, abuso d’ufficio e falso ideologico in atti pubblici. Le indagini hanno accertato, da parte del direttore Specchio la “redazione di atti ideologicamente falsi, anche in contrasto con altre amministrazioni”, ovvero Struttura tecnica di missione del commissario, Corte dei conti e Autorità di vigilanza sui lavori pubblici. In questo modo il funzionario “ha avvantaggiato talune società” e soprattutto “in probabile concorso con altri, ha determinato gravi danni alle risorse pubbliche” per la ristrutturazione delle scuole.

Inoltre, sempre Specchio “ha reiteratamente utilizzato per fini personali beni pubblici di cui aveva la disponibilità”. Ancora, il direttore “ha ricevuto benefici personali dal Pischedda, pur essendo questi procuratore speciale dell’impresa di costruzioni che ha svolto lavori presso il liceo scientifico Vitruvio Pollione di Avezzano”. Tra le altre contestazioni mosse a Specchio, “ha conferito con affidamento diretto alla società di impianti tecnologici di Palazzo Rossano l’incarico di realizzare un sistema di monitoraggio online dei lavori in corso”, servizio che, però, conclude la procura, “non è mai stato realmente attivato”.

Nell’ambito dell’operazione sono state effettuate anche diverse perquisizioni. Una in particolare sta riguardando la sede della provincia dell’Aquila in via Monte Cagno. Gli investigatori per acquisire documentazione hanno impedito agli impiegati di poter entrare negli uffici regolarmente. Altre perquisizioni sono state effettuate nelle abitazioni delle tre persone arrestate. Dopo le recenti condanne di Balducci e De Santis e gli edifici costruiti con materiali “non a norma”, non è certo la prima volta che si parla di corruzione e appalti truccati nell’ambito della ricostruzione dell’Aquila, anzi il sistema di mazzette sembra ormai diventato la norma.

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