“Io assessore? Io faccio dischi…”. Di una cosa era certo Franco Battiato: che avrebbe continuato a fare il cantautore. E così infatti sarà. Ma assessore del governo di Rosario Crocetta lo è diventato lo stesso, nonostante pochi mesi fa fosse stato tra i firmatari dell’appello in favore della candidatura di Claudio Fava a governatore della Sicilia. Oggi però, dopo giorni di tira e molla, di mezze smentite e di aperture velate, il cantautore catanese ha accettato la proposta dell’ex sindaco di Gela di far parte della sua nuova giunta di governo. L’importante è non chiamarlo assessore. “Chiamatemi Franco e io risponderò, non chiamatemi assessore, questo mi offende”.

In ogni caso, per Battiato, pezzo pregiato del nuovo governo siciliano, adesso è pronta la delega ai beni culturali. Lo ha annunciato lo stesso Crocetta, durante la conferenza stampa, indetta per oggi, a cui il cantautore siciliano aveva detto di partecipare “alla cieca”, cioè senza sapere cosa sarebbe successo. Negli scorsi giorni aveva infatti sollevato degli ostacoli alla nomina gentilmente offerta da Crocetta. “Da gennaio ad aprile sto sempre in giro per il mondo, per questo non voglio stipendio, perché non posso impegnarmi a tempo pieno. Semmai si può trovare uno spazio più ristretto per fare in modo che io dia il mio contributo” aveva detto l’autore di Povera Patria. Poche ore dopo lo “spazio ristretto” si è manifestato in tutta la sua interezza: assessore ai beni culturali della nuovo governo siciliano formato dal Pd e dall’Udc.

“Scendo in campo volentieri ma giungo parzialmente perché non posso cambiare mestiere, non posso e non voglio cambiarlo – ha ribadito il cantautore nel suo primo intervento da assessore – Ho visto Crocetta nei suoi interventi televisivi e l’ho trovato travolgente. L’unico progetto utile che possa fare è quello di trovare uno spazio, ma ne devo ancora parlare con Crocetta perché non ne abbiamo discusso fino in fondo. Non faccio politica, non voglio assolutamente avere a che fare con i politici. Ho bisogno di avere uno spazio dove non si entri con degli ostacoli avendo la libertà di poter organizzare degli eventi speciali che mettano in contatto la Sicilia con il resto del mondo, dalla Cina, all’America, alla Germania“. Il neo governatore Crocetta, dopo aver inserito un top player nella sua squadra di governo, è gongolante: “Franco Battiato è uno dei siciliani più in gamba che ci sono, e può dare un grande contributo, per questo gli ho fatto l’invito chiaro, onesto di scendere in campo”.

Poi, l’ex sindaco di Gela, prova a confutare addirittura Leonardo Sciascia. “La Sicilia – ha aggiunto – sembra irredimibile, un luogo dove bisogna sempre trovare il male su tutto, che non può avere possibilità di riscatto. Ma queste sono le cretinate di sempre, i pregiudizi di sempre”. E neanche Battiato sembra avere pregiudizi sull’alleanza Pd-Udc che ha sostenuto Crocetta nella sua scalata a Palazzo d’Orleans e da cui proverrà quindi la maggioranza dei suoi colleghi di giunta. Un’inedita ammucchiata che non turba per niente i sonni dell’autore di Centro di gravità permanente. “Che c’entra l’Udc? È Crocetta il presidente, non vuol dire niente io, faccio un’altra cosa. È come dire che nella mia casa discografica c’è uno del Pdl: a me cosa me ne frega, io faccio i dischi”. A questo punto resta fa vedere che tipo di testi scriverà il cantautore etneo dopo l’avventura nella nuova giunta siciliana.

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