Sogna di “abolire la prostituzione” e di “riavvicinare i giovani alla politica”: è Najat Vallaud-Belkacem, 34enne portavoce del governo francese e ministro dei Diritti delle donne. Una carica fortemente voluta dal neo presidente François Hollande, che all’interno del proprio programma elettorale ha elaborato un piano in 40 punti per favorire l’uguaglianza tra uomo e donna. Il successore di Nicolas Sarkozy ha optato per un governo ‘rosa’: su 34 ministri 17 sono donne, se si includono anche i dicasteri senza portafoglio.

Considerata dalla stampa il nuovo volto della sinistra francese, Najat Vallaud-Belkacem vanta una carriera di tutto rispetto: nata il 4 ottobre 1977 a Beni Chiker, una regione rurale del Marocco, si trasferisce a Parigi all’età di quattro anni. A 18, ottiene la doppia cittadinanza. Durante gli studi universitari (Scienze Politiche) diventa assistente parlamentare della deputata socialista Béatrice Marre e nel 2002 si iscrive al partito socialista. Da qui la sua storia si distingue per l’abilità nello scegliere i politici da affiancare: nel 2003 diventa consigliere di Gérard Collomb, sindaco di Lyon (terza città più grande della Francia). A 27 anni viene eletta nel consiglio regionale di Rhône-Alpes e due anni dopo diventa la portavoce di Ségolène Royal alle presidenziali del 2007.

Nel suo ultimo libro “Raison de plus!”, pubblicato il 7 marzo scorso, scrive in prima persona cercando di cancellare quelle etichette con cui la presentano spesso i giornali (“giovane” e “donna”), per raccontare la sua storia fatta di integrazione e di passione per la politica: “Questo libro è un manifesto contro la rassegnazione: bisogna trovare una ragione in più per reagire. Usciremo da questa crisi solo riacquistando fiducia nella politica e attraverso la partecipazione”, ha dichiarato in un’intervista alla presentazione del libro.

A lei il presidente Hollande (ex compagno di Ségolène Royal) ha assegnato il ministero, creato da François Mitterand e affidato alla leader femminista Yvette Roudy dal 1981 al 1986 e mai più utilizzato. Nei primi mesi di mandato Najat Vallaud-Belkacem ha presentato, insieme al ministro della Giustizia Christiane Taubira un nuovo progetto di legge sulle molestie sessuali ,dopo l’abrogazione del testo precedente da parte del Consiglio Costituzionale e ha auspicato l’abolizione della prostituzione, puntando sulla penalizzazione dei clienti. Una proposta, quest’ultima, che ha scatenato la protesta del sindacato delle prostitute francesi, lo Strass, guidato da Morgane Merteuil.

A metà luglio è venuta in Italia, per partecipare alla conferenza internazionale “Women in diplomacy”, organizzata alla Farnesina. Tema all’ordine del giorno? Capire perché meno del 20 per cento degli opinion leaders a livello mondiale, sono donne. “Bisogna puntare sull’educazione – ha detto il ministro nel suo intervento – e puntare sui bambini per infrangere stereotipi e cliché: questo deve essere fatto per l’uguaglianza tra maschi e femmine e anche per combattere il razzismo”. Un fattore che lei conosce bene: tempo fa proprio Ségolène Royal su Twitter aveva scritto che il motivo per cui Najat Vallaud-Belkacem ha ricevuto l’incarico sono le sue origini nordafricane: “Se si chiamasse Claudine Dupont, non sarebbe probabilmente dov’è. Deve accettare la sua identità ed esserne fiera”. Poi, dopo le polemiche, ha ritrattato.

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