Un pregiudicato, Raffaele Abete, di 42 anni, è stato ucciso in un agguato questa notte a Scampia. Abete è stato raggiunto dai sicari all’uscita di un bar e colpito tre volte alla testa. Il pregiudicato era fratello del boss detenuto Arcangelo Abete, capo dell’omonimo clan.

Secondo la ricostruzione della squadra mobile, che conduce le indagini, Abete era appena uscito dal bar “Zeus”, in via Roma verso Scampia, quando sono sopraggiunti i sicari, almeno due, che hanno aperto il fuoco da distanza ravvicinata, mirando alla testa. Tre le esplosioni avvertite da alcuni testimoni. Il pregiudicato è morto prima dell’arrivo dell’ambulanza del 118. La salma di Abete è stata trasferita al II Policlinico per l’esecuzione dell’autopsia, su disposizione del pm.

Nel giro di due settimane questo è il terzo omicidio nell’ambito della faida tra gli scissionisti e quello del clan Girati. Quasi 20 giorni fa un altro capo degli Scissionisti era stato ucciso tra i bagnanti a Terracina. In quel caso a morire fu Gaetano Marino, “o’ moncherino”, fratello di Gennaro, artefice della cosiddetta scissione dai Di Lauro, “noto” anche per essere finito al centro delle polemiche per aver partecipato a un programma tv della Rai.

Abete era ritenuto organico al gruppo delle famiglie Abete, Notturno, Abbinante e Aprea degli “scissionisti” che si contrappone al gruppo della “Vanella Grassi” a cui Marino si era avvicinato. Potrebbe trattarsi, in sostanza, di una risposta dello stessa entità: entrambi i morti, infatti, erano fratelli di due esponenti di vertice di due organizzazioni camorristiche contrapposte. L’omicidio di stanotte, secondo gli investigatori, potrebbe essere messo in relazione proprio con la morte di Marino. 

Articolo Precedente

Guerra di mala a Bari, Emiliano: “Chi vuole fare politica dopo di me negozia con i clan”

next
Articolo Successivo

Lampedusa, ricerche senza esito. Dubbi su naufragio “fantasma”

next