La carriera politica di Nicole Minetti questa volta potrebbe essere veramente agli sgoccioli. Sempre più insistenti le voci che annunciano per lunedì le sue dimissioni dal consiglio regionale lombardo, cui era approdata grazie al listino bloccato di Roberto Formigoni. Così come era cominciata – per volere di Silvio Berlusconi – così potrebbe finire. Con l’ex premier che, impegnato a recuperare consensi in vista di una nuova ennesima candidatura alla guida del Paese, decide di mettere da parte la showgirl – sotto processo per lo scandalo Ruby – per restituire al partito un minimo di credibilità oltre gli scandali che lo hanno affossato. Del resto, in molti nel Pdl da tempo avrebbero fatto a meno dell’apporto politico della giovane consigliera “di madrelingua inglese”. E contro l’ex igienista dentale di Berlusconi si sono spese recentemente le voci più rumorose del Pdl, con Daniela Santanchè che ha dichiarato, testuale: “Il tempo delle Minetti è finito”.

L’interessata, sperò, smentisce nettamente l’intenzione di mollare: “Dimettermi? Perché? E’ solo un’indiscrezione”. Cosi’ Nicole Minetti risponde a ‘Panorama.it’. “Non rilascio dichiarazioni, sono tranquilla. Chiamatela indiscrezione e tale rimane, non ho presentato nulla. Nessuna lettera”. 

Intanto l’igienista dentale coinvolta nello scandalo del Bunga bunga continua a far parlare di sè. Per il suo futuro pubblico – c’è chi già la vede attrice nel prossimo cinepanettone – ma soprattutto per il suo presente giudiziario. Questa mattina, attesa in aula per l’udienza del processo Ruby – il filone principale, non lo stralcio in cui è coinvolta con Emilio Fede e Lele Mora, accusata di favoreggiamento della prostituzione – la consigliera pidiellina non si è presentata, adducendo come motivazione un viaggio a Parigi i cui biglietti, però pare siano stati comprati dopo la convocazione dell’udienza.

Abbastanza per fare infuriare il procuratore aggiunto Ilda Boccassini che ha chiesto ai giudici di condannarla a una multa. “E’ una persona delle istituzioni e deve avere più degli altri rispetto”, ha detto la Boccassini. Minetti già lunedì scorso aveva presentato un legittimo impedimento per motivi istituzionali, in relazione a una seduta del Consiglio regionale a cui ha partecipato quel giorno. Il pm ha aggiunto di voler rinunciare “alla sua testimonianza” ma di non considerare il “legittimo impedimento”. Boccassini ha chiarito che in ogni caso Minetti, essendo un teste imputato in un procedimento connesso, avrebbe avuto la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere.

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