Un sito per chiedere che le nomine pubbliche siano trasparenti, così come i criteri di selezione dei candidati. E si parte da Rai, Garante della Privacy e Agcom che, oltre a tenere i fili dell’informazione, a breve rinnoveranno membri e consigli di amministrazione. Secondo Vogliamotrasparenza.it “è ora di chiedere ed anzi esigere dal Parlamento e dal Governo che si proceda alla selezione attraverso un meccanismo trasparente e rigoroso, con cittadini e media ad osservare che tutto proceda nel rispetto delle regole”. Oltre a selezionare candidati “sulla base ed in ragione delle loro competenze e posizioni su temi e questioni che si troveranno ad affrontare e non già delle correnti politiche, delle quote o lottizzazioni”.

A promuovere l’iniziativa è la Open media coalition, un cartello “apartitico e indipendente” di gruppi di cittadini, consumatori ed imprese, nato con l’obiettivo di coordinare lo sforzo della società civile a difesa della libertà e il pluralismo dei media. “L’idea è nata tra amici, poi si sono unite numerose associazioni e siamo aperti a ricevere altre adesioni- spiega Guido Scorza, avvocato e coordinatore del progetto -. Come primo obiettivo, abbiamo scelto di puntare a chi si occupa di informazione in Italia, da chi la produce come la tv di Stato a chi la controlla. In più erano le nomine con la scadenza più vicina”.

Il sito ha pubblicato un appello con cinque domande indirizzato ai segretari di partito per chiedere loro se il principio di trasparenza sia ritenuto una questione di democrazia. Ma non si fermerà qui. “L’idea è di farne un progetto pilota da estendere anche ad altri enti di nomina politica – prosegue Scorza – ma non vogliamo modificare le regole. Riteniamo però che il cittadino debba essere a conoscenza dei criteri e delle persone che i partiti intendono candidare, perché non è possibile passare dallo status di ‘sconosciuto’ a quello di nominato”. I curriculum di chi aspira ai vertici di Rai e Autorità, quindi, devono essere consultabili da tutti. Dai prossimi rinnovi, infatti, “usciranno 16 uomini dai quali dipende, in larga misura, la libertà di informazione”.

Per partecipare basta condividere la lettera di impegno, da inviare anche ai parlamentari, o scaricare il banner. In più l’appello con le cinque domande sarà inviato a breve ai capigruppi e ai membri del governo, per sollecitarli “a rendere immediatamente noti ai media i nomi dei candidati e a condividere con cittadini ed opinione pubblica ogni informazione relativa alle dinamiche della loro selezione”. A breve sul sito i cittadini saranno anche chiamati a confrontare gli eletti con la propria immagine del ‘nominato’ ideale. Perché si tratta di fatti pubblici, non privati.

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