Succede alla Provincia di Milano che un finanziamento pubblico venga destinato a un’associazione ma poi finisca nelle casse di un’altra. Per di più presieduta da Dario Macchi, sodale ed ex compagno in An di Novo Umberto Maerna, vicepresidente di Palazzo Isimbardi nonché assessore alla Cultura e quindi ritenuto responsabile del contributo. Sulla somma di 10.800 euro ha presentato un’interrogazione urgente Massimo Gatti, capogruppo in Consiglio provinciale della lista un’Altra Provincia-Prc-Pdci: “Non è accettabile che un uomo che rappresenta un’istituzione, che non è proprietà privata, elargisca contributi a casaccio se non peggio agli amici degli amici”.

La vicenda risale a poco più di un anno fa. Il 21 dicembre 2010 la giunta di Guido Podestà delibera l’assegnazione di 10.800 euro all’ANPd’I, un’associazione d’arma analoga a quella degli alpini, che raccoglie i paracadutisti con brevetto militare. Il versamento è finalizzato al “recupero della memoria della battaglia di El Alamein”, l’evento bellico che nel 1942 causò ingenti perdite nell’esercito italiano e segnò l’inizio della sconfitta in Africa delle forze nazifasciste. Il contributo, però, non arriva nelle casse dell’ANPd’I ma, come riporta l’atto di liquidazione del 17 febbraio 2011, finisce in quelle dell’Asd paracadutisti Milano. Un’associazione sportiva dilettantistica presieduta da Macchi che non viene mai citata nella delibera di giunta. Raggiunto telefonicamente, Macchi spiega a ilfattoquotidiano.it di avere chiesto e ottenuto il contributo come rimborso per una mostra da lui organizzata allo spazio Oberdan nell’ottobre del 2010. Intitolata “Dalla battaglia di El Alamein alle missioni di pace”, l’allestimento gli era stato affidato da Maerna. L’iniziativa era già finita al centro delle polemiche perché vi aveva collaborato la casa editrice e libreria Ritter, riferimento dell’estrema destra milanese. Ambiente a cui è legato lo stesso Macchi e a cui Maerna ha strizzato più volte l’occhio.

Niente di strano, per carità. Ma rimane l’incongruenza: Macchi organizza la mostra citata nella delibera ma il finanziamento è assegnato all’associazione ANPd’I e non all’Asd di Macchi. Che però riceve i soldi. Gatti parla di fatto “quanto mai grave” e di assurdità, visto che la delibera di giunta su a chi dovessero andare i soldi non è stata rispettata. Dall’ANPd’I confermano di non avere mai ricevuto alcun contributo e fanno sapere di non avere nulla a che fare con l’Asd paracadutisti Milano. Anzi, al di là della comune passione per i lanci d’alta quota, le due associazioni sono ai ferri corti. Una rivalità che ruota proprio attorno alla figura di Macchi, che fino a maggio 2010 ricopriva il ruolo di presidente della sezione milanese dell’ANPd’I. Carica poi lasciata in seguito a un procedimento disciplinare in cui, tra l’altro, Macchi era accusato di avere portato avanti la gestione della sezione con “una contabilità binaria, e cioè una ufficiale e una ufficiosa, quest’ultima riconducibile (anche) alla Asd paracadutisti Milano”. Espulso dall’ANPd’I, Macchi ha fatto ricorso e lo scorso ottobre il collegio dei garanti dell’associazione ha ridimensionato le sue colpe e tramutato la sua condanna in un anno di sospensione.

Sui legami tra le due associazioni e sul finanziamento contestato ora è atteso l’intervento di Maerna in Consiglio. Dovrà dare spiegazioni, dopo quelle fornite un mese fa per il patrocinio concesso a una mostra anti psichiatria organizzata da un’associazione vicina a Scientology. In quel caso l’assessore si era giustificato mettendo sullo stesso piano la credibilità della setta americana con quella di medici e psicologi. In questo caso almeno si tratta di paracadutisti.

Il 26 marzo 2012 l’assessore Maerna ha risposto all’interrogazione (leggi la risposta), chiarendo che:

-il contributo è stato liquidato a favore della stessa Associazione che ne aveva fatta richiesta;

– la manifestazione si è regolarmente svolta secondo quanto indicato nel progetto;

– il testo della citata deliberazione contiene un errore materiale: è stato erroneamente indicato il nome dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, anziché quello dell’Associazione Paracadutisti di Milano, che è il soggetto che ha presentato richiesta di contributo, come comprovato dai documenti allegati alla Delibera stessa (ovvero tutte le schede istruttorie, schede progetto e schede preventivo di tutti i richiedenti, un contributo sono riferiti all’Associazione Paracadutisti di Milano).

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